I genitori divorziati da molto tempo devono prepararsi a dei cambiamenti quando il loro figlio entra nell’ adolescenza.
Se il bambino passava da una casa all’altra a seconda di un calendario predefinito, ora egli non solo vuole decidere se e quando recarsi da un luogo familiare all’altro, ma fa capire anche che preferisce prima di tutto stare con gli amici. Se da piccolo era contento di passare al parco, al cinema, dai nonni le domeniche con papà, ora vuole trascorrerle con la sua compagnia.
Il genitore non prevalente però, teme di perderlo di vista, anche se capisce che non può fermarlo. Pena farsi odiare, detestare, renderlo asociale, mantenerlo infantile… Allora bisogna provare a frequentarsi in un modo nuovo. Sarà un weekend in montagna ogni tanto, piuttosto che l’usuale fine settimana. Sarà la condivisione di un hobby che farà godere del fare insieme delle cose.
Certo, molto dipende dai chilometri che dividono le due abitazioni, da come sono andate le cose tra le due parti di famiglia negli anni precedenti. Ma ora comunque le cose sono destinate a cambiare. Se anche tutto è stato tranquillo, orari, impegni, traslochi, ferie spesso saltano, perché lui è un irregolare per definizione essendo un adolescente.
Ritardi, promesse non mantenute, fughe in silenzio, inganni, bugie scombussolano i genitori divorziati. Sono però solo il segnale che è tempo di cambiare.
Alcune volte, il figlio desidera provare ad andare dall’altra famiglia. Lo si deve lasciar andare. E’ opportuno che il ragazzo provi ad abitare con l’altro genitore senza impedirgli o recriminare su questa esperienza. Essa lo vedrà fare i conti con la realtà se l’altro genitore è meno attento. Oppure lo rafforzerà nell’amore che questi prova per lui se è un genitore devoto, competente, disponibile. Insomma, il ragazzo va ascoltato, compreso ed aiutato a mettere insieme i suoi due genitori. Senza più litigi: “devi stare con me perché…”, senza rivendicazioni: “con tutto quello che ho fatto adesso te ne vai…”, senza ricatti: “ se vai via però poi non tornare qui..”.
Ascoltarlo con disponibilità, dialogare senza voler imporre le proprie ragioni, confliggere per trovare nuove soluzioni sono buone modalità per concordare il tempo da passare insieme. E se il ragazzo poi gioca tra le due case, chiede soldi ad entrambi, si copre con un genitore usando l’altro, è arrivata l’ora di riparlarsi tra mamma e papà. Fra poco, alla laurea, al matrimonio, al battesimo dei nipotini si ricongiungeranno tutte le famiglie. Quindi, vale la pena cominciare questo sforzo di riconciliazione.
Il ragazzo vuole e deve credere nell’amore. Anche in quello che sa riparare le ferite.