Buon Natale, anche quando la famiglia è allargata

Natale sta giungendo con le sue intense magie, le sue dolci festività, i suoi mille auguri di letizia…
La famiglia, che si raccoglie attorno al focolare, ne diventa un’icona tradizionale. Sono queste delle immagini romantiche che accompagnano le feste e, in particolare, la notte santa. Sono giochi di luci e di ombre che si alternano attorno all’abete addobbato.
Non per tutti è però possibile costruire questo mondo illusorio fatto di serenità e pace. Alcuni bambini non possono a causa della separazione dei genitori.
Il Natale è uno e le famiglie sono due.
Come dividere i figli nei giorni della festa della famiglia? Spesso in casa scoppia una guerra privata su chi è maggiormente -famiglia- per il figlio. Qualcuno salomonicamente divide con equa alternanza annuale. Vigilia da mamma e famiglia materna e Natale da papà con i parenti del ramo a lui legati. I piccoli si lasciano accompagnare di qua e di là e, alle volte, danno segni di inquietudine con qualche capriccio in più o con un inaspettato febbrone natalizio.
Gli adolescenti invece avvertono una sottile rabbia per questa divisione e possono scaricarla a casaccio. Contestano qualsiasi decisone. La sentono ingiusta. Si arrabbiano. Pretendono regali impossibili. Cercano di creare malumore.
Non è facile farli ragionare. Ma non si può nemmeno lasciarli senza spiegazioni. Non importa se la separazione tra mamma e papà è avvenuta molto o poco tempo fa. Ora i ragazzi si sentono più inquieti che mai. Si avvertono già estranei al loro corpo, si vivono invasi dai loro pensieri senza che possano tenerne le redini. Spesso non si sentono in pieno potere sui loro comportamenti. Perciò hanno paura più che mai di non poter dominare i loro sentimenti. Sentimenti sempre carichi di una irresistibile nostalgia per la famiglia. Quella unita, amorevole, dedita, soccorrevole, calda, affettuosa che ogni figlio desidera e, nostalgicamente, vagheggia soprattutto a Natale quando tutti i contesti culturali la richiamano. Ogni figlio, di separati o no, è pronto a fare i conti con il dato di fatto che la magia non c’è. Al massimo la si può creare con tanta diplomazia, affettuosità e tolleranza.
Ma i ragazzi, figli di genitori divisi, riversano sul divorzio dei loro cari la colpa della mancanza di ogni incantesimo natalizio. Quindi in questo periodo festivo possono essere particolarmente difficili. Non accettano nessuna decisione. Si impongono con brutte maniere. Finiscono per litigare con uno o con entrambi i genitori. Chiedono di andare da un amico, da un’amica, da un lontano zio, in viaggio… ovunque li porti lontani da mamma e papà che sempre di più non sono come li vorrebbero.
Sentenziano che le sdolcinature natalizie sono tutte baggianate.
Approfittano della divisone dei genitori per rincarare la quantità e qualità dei regali.
Esigono un risarcimento al loro dolore. Se lasciati a loro stessi combinano guai.
Non tutti i ragazzi lo fanno. Ma molti di quelli che si sono sentiti senza la terra sotto i piedi quando mamma e papà hanno divorziato, quasi sempre, ci provano.
Eppure i genitori potrebbero far loro un gran regalo. Forse i figli non lo vogliono. Ma è il dono giusto per loro. Potrebbero infatti -insieme o separatamente- offrire ai loro ragazzi una spiegazione in più sul motivo per il quale il matrimonio è svanito. Magari partendo da quando si amavano tanto e da quando l’amore ha fatto sì che mettessero al mondo quel figlio. Una spiegazione quindi da grandi.
Un dialogo senza rancori.
Un discorso senza recriminazioni.
Una tristezza condivisa senza guerre in corso.
Provare per credere agli effetti magici di una sincera e pacata narrazione dei fatti!
Dopo magari si può chiedere all’adolescente ribelle di dare in dono ai fratellini nati dalle nuove unioni di mamma e di papà un Natale da vivere tutti insieme.
In fondo il Natale è un momento speciale solo per i piccini!
L’adolescente può ora renderlo tale a chi in casa deve ancora crescere e scoprire come la realtà alle volte sia dura. Quando un ragazzo è richiamato alle sue responsabilità verso chi è piccolo può strabiliare con atteggiamenti che fanno esclamare: “E’ un miracolo!”
Ma un po’ di sana illusione il 25 di dicembre non fa male.
Purché sia amorevolmente condivisa!

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