Ci sono principi educativi irrinunciabili?

In questo giorni è uscito per le edizioni la meridiana IL CODICE PSICOSOCIOEDUCATIVO Prendersi cura della crescita emotiva. E’ un testo scritto assieme a Francesco Berto per condividere con il lettore la crisi del sistema educativo, ma anche per promuovere i principi fondamentali del prendersi cura delle persone fragili.

Tutti siamo vulnerabili in questa epoca caratterizzata da un cambiamento fortemente ed inesorabilmente accelerato. L’alta velocità con cui attraversiamo l’esistenza, infatti, consuma il nostro tempo e ci espone al dolore inelaborato.

Siamo risucchiati dal mondo esterno come genitori che devono interpretare prima il ruolo di marito e moglie e poi di padre e madre dentro ad un sistema culturale che ha perso l’antica bussola e deve perciò trovare nuove modalità di comportamento.

Vorrei allora confrontarmi con il lettore su cosa per lui è irrinunciabile nel ruolo coniugale e parentale.

Ma la fragilità umana si annida nella mente di ognuno e la sofferenza psichica rende faticoso il vivere. Ancora una volta la caduta dell’etica sociale miete troppe vittime. Coloro che hanno minori risorse soccombono sotto il peso della falsità e dell’inganno che il mondo dei facili consumi propone loro. Diviene quindi necessario comprendere come non lasciare solo ed isolato chi sta male, chi non ce la fa a maturare, chi ha paura di vivere, chi non ha ricevuto in eredità buone risorse per sentirsi esistente, resiliente, forte.

Ma chi si prende cura delle persone in difficoltà? E come si fa a curarle del male di vivere?

Anche la figura dello psicoterapeuta è vista spesso in modo sospettoso ed è evitata a favore di facili soluzioni attraverso le più svariate sostanze sia di avventurose esperienze con diversi imbonitori.

Come tornare all’etica della cura?

Ed infine l’educazione, che è la risposta per contrastare la deriva sociale, familiare ed individuale, come riesce a mantenere saldi i principi che orientano l’incontro con l’altro che è più piccolo, più fragile, più vulnerabile?

Possiamo credere ancora che la trasformazione del mondo avverrà attraverso la crescita umana e culturale delle persone?

Con Berto provo a narrare come ritornare a guardare all’essenza dell’incontro formativo, educativo e terapeutico per non smarrire il senso del prendersi cura dell’altro.

Ognuno con i propri strumenti. Tutti con la propria autenticità.

E crediamo che il non restare da soli a farlo sia il collante sociale che ci permette di sperare di farcela.

Anche ritrovarsi a discutere nel blog può quindi essere un modo per condividere la preoccupazione che ci “abita interiormente” in questi tempi.

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