Aggressività e bullismo tra i giovani.

di Maria Giovanna Lazzarin
Edizioni Armando Roma, 2008

E’ uscito l’ultimo volume della collana Intrecci che ci accompagna nell’analisi degli interrogativi educativi che hanno – attualmente – maggior rilevanza. Ancora una volta un testo che dell’educazione fa un’arte e non una prassi scontata.
Lazzarin infatti imposta, fin dall’esordio, il taglio del libro citando in ex argo la fiaba di Esopo che parla del lupo e dell’agnello. In questa citazione c’è tutto il messaggio, la trama, il senso dell’opera. C’è la filosofia educativa che fa della sapiente pazienza del raccontare la sua matrice di fondo. C’è la realtà della vita che, dalla notte dei tempi – al di là di come venne chiamata- mette a nudo come la ferocità umana possa approfittare del più debole, raggirare il più mite, divorare il più fragile. C’è la potenzialità evolutiva insita nella qualità di un ascolto capace di prendere in considerazione il punto di vista altrui. Questo libro allora nulla – ma proprio nulla – dà per acquisto e già conosciuto sul tema del bullismo. Attenti al lupo è infatti un testo capace di indagare l’animo umano dei ragazzi, di avvicinarlo empaticamente e di narrarlo emotivamente. E, di capitolo in capitolo, l’Autrice ci porta ad esplorare i contesti, le occasioni e le situazioni che generano aggressività. Dice Lazzarin: “Ci sono ragazzi che fanno fatica a controllare le loro emozioni, non sanno come comportarsi di fronte agli attacchi altrui, non riescono a capire le intenzioni del compagno e reagiscono in modo agitato e violento… Ci sono poi bulli… che hanno un forte bisogno di dominare e che oltre a prendere l’iniziativa nell’aggredire la vittima, sono anche capaci di istigare altri compagnia farlo…”.
Ci si trova, divorando pagina dopo pagina grazie allo stile narrativo, a comprendere che è utile capire non solo la radice di ogni specifico atto di bullismo, ma che è anche necessario indagare lo specifico stato di malessere delle nuove generazioni. Ed è per questo che l’intento formativo dell’Autrice sembra, alla fin fine, quello di richiamare gli adulti al loro compito formativo nei confronti degli adolescenti. Ragazzi troppo spesso soli. E per questo arrabbiati. Quello di Lazzarin è un monito fatto senza nessuna supponenza poiché è sottolineato solamente dalle tante storie che portano in scena sì i giovani più arroganti, ma soprattutto i vuoti lasciati dagli adulti assenti, distratti, incompetenti.
E’ dell’abbandono in cui si trovano oggi i giovani che allora dobbiamo occuparci per contenere la distruttività relazionale?
Un testo quindi per gli adulti, ma anche un volume che si presta ad essere un materiale ricco di storie da leggere con alunni, figli e giovani. Per capire insieme.


Paola Scalari

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