Sono finite le vacanze natalizie, è epoca di bilanci.
Il resoconto economico della famiglia fa i conti con il dispendio dovuto alla presenza di un figlio adolescente.
Un ragazzo che ha speso soldi per i regali agli amici e ai compagni. Se poi c’è una fidanzatina o un moroso il conto sale. Infatti ad una persona speciale il figlio o la figlia hanno voluto donare qualcosa di importante. Le altre strenne sono invece piccoli presenti, ma che – moltiplicati per il numero impressionante di destinatari – rappresentano, alla fine, una somma importante.
E si sa che di nascosto mamma foraggia per il regalo a papà e viceversa. Quindi altra uscita dal conto di casa. E poi ci sono i doni che porterà loro Babbo Natale. E i ragazzi, anche se cresciuti, hanno visto bene di lasciare sotto l’abete illuminato una bella lista!
Poi c’è l’usuale uscita in montagna e, vista l’età, molta parte dell’abbigliamento ha richiesto di essere cambiata perché divenuta piccola, corta, stretta, fuori moda…
Nel frattempo ci sono state la pizza con i compagni di classe, la cena con il gruppo sportivo, la serata con la parrocchia… Ed ognuna di queste occasioni, organizzate dal gruppo dei giovani per scambiarsi gli auguri, ha richiesto una notevole cifra.
E’ dunque arrivato Capodanno. Fino all’ultimo minuto, l’adolescente di casa, ha dichiarato di non avere nessun programma. In fondo i ragazzi ci dicono che di uscire una notte in più o in meno se ne fregano. Loro sono i padroni delle tenebre per tutto l’anno. E proprio per questo non hanno nessuna voglia di organizzarsi per la data del 31 dicembre. Magari a noi adulti che prepariamo il cenone i ragazzi dicono che, forse, proprio per essere alternativi, rimarranno in casa.
Ma ecco che, all’ultimo istante, una telefonata richiama la tribù ad una uscita di fine anno. Ed allora bisogna sponsorizzare dal vestito nuovo al contributo spese per il cenone, dalla messa a posto dell’acconciatura ai botti per divertirsi. Scopriamo poi che escono dal luogo dove abitano. Magari vanno al mare o ai monti poiché in queste località è usanza fare i fuochi d’artificio all’alba. O finiscono la serata in una rinomata discoteca della riviera o delle dolomiti…
Ed ecco la necessità di finanziare benzina, autostrade e di compartecipare alla revisione gomme, freni… Non solo. I genitori si trovano a pregare di poter pagare anche una camera d’albergo affinché i figli non rientrino all’alba magari dopo una notte insonne e in cui hanno bevuto alcolici a volontà. E via ancora denaro…
Per fortuna poi arriva l’Epifania che come dice il proverbio – tutte le feste porta via -.
Ma ciò che è sicuro è che in una famiglia alla fine il bilancio è in passivo e quello non se lo porta via nessuno!
Certamente si sa che l’occasione del Natale rappresenta – per tutti – una calamita che attira verso il consumo. E si sa anche che le festività sono fatte di spese voluttuarie, di spropositate uscite in alimentari, in budget per vacanze invernali. Ma i ragazzi, per la società dei consumi, sono gli interlocutori privilegiati. Sono prede facili, programmate proprio per consumare. Semplici da agganciare perché per natura desiderano ciò che hanno gli altri diventano senza sforzo il bersaglio preferito di chi li vuole come accaniti clienti. In fondo per un adolescente non avere ciò che i coetanei invece hanno è sicuramente fonte di rammarico. Ma spesso anche per i genitori non dare ai ragazzi ciò che i loro amici esibiscono è fonte di vergogna. E di questo il consumismo si nutre come un mostro famelico. Certo natale è anche il momento in cui il cibo in abbondanza segna la festa o il dono scambiato con un tenero abbraccio sottolinea un affetto.
Ma dobbiamo educare i giovani anche a dei valori che siano più significativi e più umani. Magari facendo in modo che donino qualche giornata al volontariato. E vale anche quello domestico! Facciamoci allora aiutare almeno un po’ a riassettare casa e invitiamoli a risparmiare per rimettere la famiglia in carreggiata.