Durante la fase puberale le preadolescenti hanno un gran bisogno di rispecchiarsi nelle coetanee. Si cercano, fanno tutto insieme, diventano un’anima sola.

Alle volte può capitare che il cuore di una ragazzina batta più forte per una coetanea. E’ amore? Davvero Saffo è entrato nella sua vita?

Spesso non è così.

E’ solo una fase fisiologica che conduce, proprio attraverso questa fusione con l’amica del cuore, verso la maturità sessuale. E’ come se essere in due consenta di farsi più coraggio per avventurarsi verso l’altro sesso.

Ma questo batticuore speciale può tramutarsi in un sentimento ancora più forte.
Nella mente della giovane adolescente comincia a prendere forma l’idea che sia AMORE… e, si sa, l’amore ha le sue leggi e quindi anche il desiderio di contatto fisico aumenta. E’ la voglia di sfiorare l’amica di, toccarla, starle accanto, essere sempre nei suoi pensieri, sentire il suo corpo, guardarlo…

Allora la doccia in palestra fatta insieme non è più solo un’azione cameratesca, ma un turbamento… il bacio affettuoso quando ci si incontra non è più un gesto d’amicizia poiché il corpo risponde con reazioni mai prima conosciute.

Adesso si fa strada la paura, il timore di dire una parola sentita come minacciosa: sarò lesbica?

Eppure questa parola si insinua aprendo le porte alla paura di doverlo ammettere, alla trepidazione di rivelarlo ai genitori, all’ambascia di cosa dirà l’innamorata.

  • Primo dubbio: svelarsi o non svelarsi all’amica?
  • Secondo dubbio: confessarlo a mamma o tacere?
  • Terzo dubbio: ma come nasconderlo agli amici che potrebbero deriderti?
  • Quarto dubbio? Come dirlo a quegli amici che potrebbero aiutarti a capire cosa ti succede?

Dolore, paura rabbia, confusione. Smarrimento.
Resistere può divenire per qualche ragazza la parola d’ordine. E allora la giovane si “mette insieme” subito a un compagno (di cui non le interessa nulla) per depistare ogni sospetto. Sta male. E’ insoddisfatta. Entra in un vortice di scontentezza… gli esiti sono imprevedibili, ma sicuramente votano all’infelicità.

Qualche altra ragazza invece, sotto la spinta di un atteggiamento moderno senza falsi pudori lo dice a tutti, lo sbandiera ai quattro venti, se ne fa un vanto.

In fondo essere una “diversa” la rende interessante. Può dunque esibire qualcosa che pochi hanno.

  • Provocante: Lo spiattella in faccia al padre che la voleva trattenere in casa affinché non uscisse con degli amici sconosciuti
  • Rabbiosa: lo urla alla madre dicendole guarda che hai tu con il tuo ca… di marito.
  • Fredda: lo afferma davanti alla classe
  • Insinuante: lo confida all’amica e le propone di provare a sentire cosa si prova a stare insieme

L’esperienza può diventare allora concreta. Qualche volta dà vita ad una storia affettuosa e tenera.
Ma molte volte rimane una provocazione dell’adolescente che vuole dire che non è uguale alle altre smorfiose, paurose, regolari.

Ma che orrore essere intruppate!! Lei è diversa. Amare un’altra donna è il suo vessillo.

Questa motivazione di avvicinamento ad una coetanea lascia poi spazio ad altre storie. Magari con dei compagni maschi. Bisogna pur fare il confronto… E allora queste ragazze si definiscono “biadesive” intendendo che, come lo scotch, si attaccano di qua e di là.

Related articles