Il processo di individuazione del genere sessuale ha inizio nel gruppo composto o da soli maschi o da sole femmine poiché, ogni bambino, ha bisogno di immedesimarsi nei suoi simili prima di avventurarsi nella scoperta dell’altro da sè.
Il processo di individuazione, quindi, prende avvio attraverso una massiccia indifferenziazione grazie alla fantasia, coltivata proprio nel gruppo dei preadolescenti, di essere tutti uguali.
Si vestono allo stesso modo, usano i medesimi zainetti, scelgono le stesse scarpe, stanno sempre insieme, fanno tutto in branco.
Si omologano per rifornirsi di una sicura base che li accompagni verso il dover affrontare il sentimento di solitudine che il differenziarsi porta con sé.
Si tengono strettamente uniti per proteggersi dalla tristezza derivata dal doversi riconoscere solo maschi o solo femmine poiché, ammettere di avere un unico genere sessuale, implica una dolorosa perdita.
Nascosti dentro al gruppo monosessuale i maschi entrano in contatto con le ragazze schernendole, mentre le femmine, protette dalla complicità delle amiche, entrano in contatto con i ragazzi snobbandoli.
Qualche maschio o qualche femmina tenta di avventurarsi fuori da questi margini, magari cercando una compagna o un compagno da corteggiare, ma il gruppo non perdona facilmente questi sconfinamenti e, unito, si adopera per far rientrare immediatamente nei ranghi chi ha tentato di uscirvi.
In questa fase evolutiva diventa prioritario stare insieme tra maschi o tra femmine per costruire la propria identità di genere.
Il sentimento dell’infatuazione verso l’altro sesso lo si deve vivere collettivamente.
E si sogna e desidera all’unisono questo o quel ragazzo e si adora e brama, collettivamente, questa o quella ragazza.
Questi amori comuni, verso i quali spasimare all’unisono, possono essere sostituiti anche da idoli lontani portando i ragazzi ad adorare un’unica velina e le ragazze a sbavare per un solo calciatore.
E’ allora importante che gli amori siano collettivi!
La regola fondamentale che i preadolescenti devono dunque rispettare, in quanto imposta dal mondo interiore, è quella che essere maschi significa non essere femmine, che essere donne non vuol dire essere uomini, che esistere sottolinea la rinuncia ad essere l’altro. Ed è proprio questa esperienza che porta poi l’adolescente a prediligere la compagnia – per sua natura- mista, dove potrà incontrare chi lo soddisfa sessualmente ed emotivamente grazie al suo essere diverso da lui.