Con “le scuole chiuse” possiamo correre il rischio di supplire all”assenza di scuola replicando il modello di scuola sbagliato. Puntare alla “nozione” in assenza della relazione fisica. Invece no. Educare è un’altra cosa.
Abbiamo chiesto a Paola Scalari di aiutarci tutti, insegnanti, educatori, genitori a riflettere per non cadere nella trappola e nell’errore generato dalla paura perchè “Covid19- lei scrive- trova un’umanità slegata”. “Non sarà una nozione in meno – aggiunge- che renderà meno competenti i nostri figli e i nostri allievi. Quelle sono accessibili ai più in molti modi. Sarà invece una grande lezione imparare a stare dentro a delle regole, comprendere come il senso di responsabilità verso l’altro sia necessario per poter vivere e sopravvivere tutti assieme. …
Cerchiamo di inventare nuove connessioni e non andiamo supplendo all’assenza della vita scolastica con “imitazioni di scuola” impossibili e inefficaci. Se fosse possibile questa sostituzione, la scuola davvero non servirebbe.
Bloccati dal Covid19 libereremo forze creative per tornare a dare valore al pensiero e al sentire altrui, ai sentimenti e alle emozioni. Chissà che sia un’occasione per una nuova educazione sentimentale, civica, umanizzante”.
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Dal caos e dalla ristrettezza potremo tutti imparare a “legarci” meglio.