Basta che gli rivolgano la parola e le sue guance diventano di fuoco. Riconoscete vostro figlio nella descrizione? “Di solito la timidezza compare dai 9 anni” spiega Paola Scalari (www.paolascalari.it), psicoterapeuta. “E’ fisiologica. Fa parte del processo di crescita e passa con l’età. Se, però, diventa costante, è utile capirne di più”.
Cosa fare
Aspettare che scelga da solo il momento di “rapportarsi” con il mondo. Esistono bimbi che nascono timidi: fa parte del Dna. Sono solitari e riflessivi e non lo vivono come un problema, anzi sono sereni ed equilibrati. A volte la timidezza nasconde una carenza. “In pratica, i ragazzini non ricevono abbastanza rassicurazioni e complimenti. Allora, serve un surplus di attenzioni perché l’autostima dei figli è alimentata da mamma e papà” dice l’esperta.
Cosa non fare
Forzarlo e imporre amici e feste. “Altre volte, invece, il pudore è il campanello di un problema, come se i cuccioli scappassero da qualcosa di negativo, per esempio la separazione dei genitori” conclude Scalari. “L’unica arma è il dialogo: parlate con i figli, senza bugie e ansie”.
Denise Anelli
