Il lavoro con gli adulti nei Centri età evolutiva
Se si vuole riuscire in iniziative formative con adulti rispetto alla relazione con i figli, è essenziale che il luogo operativo e i processi al suo interno siano segnati da un clima comunicativo che permetta di rielaborare le stesse relazioni con i figli. Da qui la centralità del far gruppo fino a condividere emozioni, paure, scommesse educative, e la centralità del ruolo del conduttore che contiene le sofferenze, aiuta l’emergere dei vissuti, stimola la produzione di significati.
Dal 1989 sono aperti tra Mestre e Venezia più di venti Laboratori dove, due volte alla settimana, si incontrano un gruppo di bambini da sei a dieci anni o di ragazzi da dieci a quattordici anni per vivere insieme un’esperienza di gioco creativo.
L’animatore che conduce il gruppo ha il compito di stimolare e comprendere il significato del gioco che appare nel percorso del Laboratorio. I bambini e i ragazzi, messi nella condizione di vivere un’impresa creativa, possono esprimere nell’attività ludica i loro vissuti relazionali.
L’osservare, l’interagire, il vivere empiricamente il gioco dei bambini e dei ragazzi significa comprendere anche in che modo le figure adulte siano depositate nel loro mondo interno. Il gioco infatti dà forma ai pensieri del bambino sull’autorità, sulla dipendenza, sui rapporti genitoriali, sui vissuti con l’adulto. La capacità dell’animatore di dare un significato a comportamenti, parole, azioni e prodotti tematici, che appaiono nel gruppo durante il Laboratorio, è il veicolo per com- prendere le difficoltà che i piccoli vivono nel loro percorso di maturazione.