L’Ascolto del paziente, uno sguardo interiore

Le persone, abitate da un intricato sistema di relazioni interne e da distorti vincoli che le legano agli altri, si parcellizzano e danno vita a immagini costruite con piccoli schegge. Sono visioni che si compongono, scindono e ricompongono in strutture abbaglianti e sfuggenti come se fossero i vetrini di un caleidoscopio.

L’intreccio dei rapporti umani del passato e del presente, senza alcuna distinzione storica poiché l’inconscio non conosce il senso del tempo, si rompe e si riaggiusta in maniera bizzarra dando dei segnali d’allarme attraverso la sofferenza psichica, l’inquietudine esistenziale, l’angoscia quotidiana, la paura immotivata e l’instabilità emotiva. Questi stati d’animo possono condensarsi in un discorso simbolico che si palesa attraverso il sintomo. Ed è proprio questo segnale intollerabile, quale metafora della rottura di comunicazione tra mondo interno e mondo esterno, che induce a chiedere udienza ad un altro essere umano. Il dolore provocato da atteggiamenti e sensazioni incomprensibili è dunque un importante indizio che parla dell’intreccio dei legami che animano la vita psichica del paziente non trovando un accordo. Desideri indicibili emergono e s’inabissano divenendo dei fuggiaschi. Immagini persecutorie, angosce attanaglianti e disturbi di ogni genere rendono visibile il conflitto tra desideri che risultano innominabili.

Le fratture tra le diverse rappresentazioni divengono uno stressante groviglio emotivo che ha bisogno di udienza. Il paziente sentendosi attanagliato, spaesato, impaurito e soffocato dalla vita coltiva spesso il desiderio di abbandonarla per sempre. L’instabilità si fa strada nella persona sofferente perché è stata deprivata di un incontro umano in grado di comprendere i suoi stati d’animo. Il desiderio d’amore rimasto insoddisfatto punge l’anima, corrode lo spirito e trasforma l’esistenza in un patimento.

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