Psicologo di Torino scriveva libri sull'età evolutiva, ma aveva rapporti con un 17enne:
arrestato per induzione alla prostituzione minorile.(Stampa del 13 giugno 2014)
Due anni e dieci mesi di reclusione e il divieto di frequentare scuole ed altri luoghi destinati ai minori. E' la condanna inflitta dal Tribunale di Monza nel processo con il rito abbreviato all'ex ausiliario di una scuola elementare di Vimercate accusato di avere palpeggiato alcune piccole alunne nei bagni scolastici.
(Il Giorno,13 giugno 2014)
Che ne pensi?
La cronaca ci propone continuamente la brutta storia di piccoli corpi violati.
Giochi erotici proposti da padri solo di nome, da falsi amici di famiglia, da pseudo-insegnanti che hanno scelto la classe per andare a caccia di bimbi e bimbe da toccare nelle parti intime, da diabolici bidelli sporcaccioni, da operatori sanitari che rompono il patto deontologico, da preti pedofili che, privi di ritegno, morale e responsabilità, penetrano i corpi dei ragazzini loro affidati.
"Un fenomeno che interessa circa 100.000 bambini ogni anno in Italia", afferma in questi giorni Pietro Ferrara, giudice onorario presso il Tribunale per i minorenni di Roma.
Questo è però il numero che si rifà ai fatti denunciati.
Quanti piccini invece tacciono?
Quanti uomini e donne sanno infatti che da bambini hanno tenuto il segreto tutto per sé?
Certamente un buon clima familiare può funzionare da scudo protettivo alla violenza sessuale in quanto un figlio che ha buone relazioni con i suoi cari può fidarsi di raccontare tutto a mamma e papà.
Basta però essere genitori premurosi?
Sono molteplici gli interrogativi aperti da questo dilagare di fatti di cronaca che vedono le telecamere messe dalle forze dell'ordine captare immagini di rapporti erotici tra adulti e bambini. Foto che nessuno vorrebbe aver dovuto intercettare. Corpi toccati, sessi esibiti, strofinamenti proibiti, penetrazioni violente. Grandi che non sono adulti. Piccoli a cui viene strappata violentemente l'innocenza dell'infanzia.
Ogni luogo, sia esso la casa, il parco giochi, la scuola, la chiesa, la palestra, il servizio sanitario pubblico, oggi, non basta per proteggere il minore d'età nel suo percorso formativo. E l'eccitazione erotica degli adulti nei confronti dei minori travalica ruoli e età, funzioni e ruoli, compiti e missioni.
Non c'è più nessuna barriera tra le generazioni.
E in questa caduta non si intercetta nessuna differenza di status sociale, di condizione economica, di titolo di studio, di storia personale...
L'impulso sessuale rende ricchi e poveri, laureati e semi analfabeti, autoctoni o stranieri incapaci di proteggere il piccino dalle loro smanie. Ogni adulto pedofilo avviluppa la sua preda, la cattura e la uccide psichicamente.
I genitori si domandano: "Come posso proteggere mio figlio?".
Troppa ansia verso il mondo educativo frequentato dal piccino, gratuiti pregiudizi verso partner affettuosi, eccessiva apprensione verso la sessualità, generano un'incontenibile paura imprigionando i bambini dentro ad una cronica e ombrosa insicurezza. Un continuo allarme verso i pericoli di incontri sessuali a rischio, sia nel mandare il ragazzino al patronato, a scuola o in palestra, lascia le nuove generazioni in balia di un senso di sfiducia che non le aiuta certamente a costruire il loro futuro.
Come comportarsi?
I genitori possono imparare a parlare di questo mondo di "orchi" che avvicinano i bambini sotto forma di solleciti uomini e generose donne che chiedono o fanno subire azioni sessualizzate.
Quanto è però possibile educare in un mondo senza veli al valore del pudore, al rispetto dell'intimità, alla privatezza del corpo?
Gli educatori sanno insegnare ai bambini come riconoscere il pericolo, a non tacere, a fuggire dalle situazioni di rischio?
Parlare, narrare, dire, raccontare, prevenire significano offrire al bambino una via di scampo alla colpa paralizzante. Colpa che il piccino prova quando "l'uomo nero" gli fa sentire sensazioni che avverte come non dicibili, inconfessabili, sbagliate.
Si sa sono parole difficili da trovare, sono discorsi che si avvertono come proibiti, sono scenari che non si vorrebbero delineare ai propri bambini.
Ma come altro difendere i minorenni dai tanti essere abominevoli che usano eccitarli per ricattarli?
A settembre, a partire dal libro Padri che amano troppo, adolescenti prigionieri di attrazioni fatali, sarà avviato a Trieste un corso di formazione che vede me e Francesco Berto come docenti e coordinatori dei gruppi di lavoro.
Le vostre esperienze e i vostri dubbi ci possono aiutare a capire quali ostacoli vengono avvertiti nell'affrontare - in chiave preventiva - questo "tema scabroso".
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