La funzione paterna, in questi ultimi decenni, ha visto avvenire una rivoluzione decisiva, totale, assoluta. Ma quanto coesistono ancora i diversi modelli di padre?
Del padre padrone che sottomette figlio e moglie attraverso la sua autorità indiscutibile nessuno ha nostalgia poiché crescere sotto l'egida della paura ha reso le persone o più insicure o più violente, o entrambe le cose poiché esse sono le due facce di una stessa medaglia. E i figli di questi padri maneschi, violenti, persecutori hanno sofferto e soffrono quando le loro stesse mani si alzano sui figli per asservirli. O come direbbero qualcuno di loro, incurante dei drammi patiti, per educarli.
Del papà-mammo che imita i comportamenti della sua compagna nella cura dei piccoli senza trovare un suo stile relazionale abbiamo capito i danni poiché nessun figlio ha bisogno di due madri, ma ogni piccolo per crescere ha la necessità di attingere dal codice materno fatto di cure e accoglienza e dal codice paterno basato sull'etica e sulla legge. E bambini ribelli, agitati, indomabili abitano le dimore domestiche e le classi scolastiche in preda ad una smania indomabile che è l'espressione del bisogno urgente di un padre contenitivo.
Del padre disertore intere generazioni hanno patito le conseguenze sia come figli che non hanno potuto stabilire un legame con una figura maschile sia come mogli che hanno sentito la latitanza dei compagni come un vuoto incolmabile che andava riempito dall'affetto filiale. E per quell'uomo che doveva condividere il progetto parentale si è avvertita solo la mancanza, alle volte rabbiosa e altre volte rassegnata. Di sicuro questi padri hanno lasciato un vuoto così destabilizzante da non permettere agli adolescenti la loro naturale evoluzione poiché un padre assente impedisce ai ragazzi e alle ragazze di andare per la loro strada, di crescere, di evolvere. Il senso di colpa vissuto nel lasciar da sola la loro mamma glielo impedisce.
Dei papà solleciti, entrati in sala parto per veder nascere il cucciolo abbiamo ammirato le capacità educative, l'effetto autentico, la voglia di entrare in contatto profondo con il proprio bambino anche se qualche volta le donne hanno avvertito che il partner era più interessato al piccolo che a loro. Ma si sa l'amore di un cucciolo è così grande che nessuno vi resiste, forse questo è un amore che rimane troppo attraente così come ho raccontato con Francesco Berto nel libro PADRI CHE AMANO TROPPO, Adolescenti prigionieri di attrazioni fatali (la meridiana editore).
Dei padri infantili, più figli che genitori, si è notata la facile fuga dal ruolo di compagno delle proprie mogli e l'incidenza di amanti cercate quando la propria donna è gravida o anche nei primi anni del bebè. I divorzi in questo periodo hanno un'incidenza significativa proprio perché il talamo nuziale occupato dal piccolo lascia rabbioso e avvilito il padre ancor piccolo. E la complicità delle mogli nel mettere fuori della porta affettiva i propri partner ha determinato lo scioglimento definitive di molti vincoli matrimoniali poiché si è infranto il patto tra i due adulti di casa a favore dell'interesse - quasi esclusivo - della madre per la “sua” prole e per il bisogno irrisolto nel giovane papà di una donna-mamma devota solo a lui.
Chi ce l'ha fatta a divenire padre psichico e non solo biologico, invece, ha introdotto nella triade familiare la bellezza del gioco dei ruoli tra quello affettuoso, accogliente, severo, sicuro e pieno di speranza nella crescita del figlio. Un gioco a tre fatto di presenze ed assenze, di amorevolezza e di frustrazione affettuosa, di giustizia tra i generi e tra le generazioni.
Il padre giusto, allora, è divenuto il rappresentante della legge, dell'ordine, della giustizia, dell'etica, della spinta verso il futuro capace di unire sia una comunità sociale sia la vita di una famiglia? Quanto ne sentiamo il bisogno non solo nelle nostre quotidiane vite familiari, ma anche nella Polis segnata da una caotica vita sociale? A che punto si trova la rinascita della rappresentanza Etica della Legge? Il vecchio padre Ulisse tornerà per rimettere al loro posto i Proci violenti, truffaldini, perversi? Tutti noi come Telemaco ne aneliamo il ritorno?
Discuto sull'argomento assieme a Claudia Bruni e Paolo Ferliga, psicoterapeuti, martedì 18 giugno 2013 al Barone Rosso a Spinea dalle ore 21,00.
E tu che padri conosci?
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