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Commenti

  • Paola Biasin ha scritto Altro
    Essere genitori e non amarsi: difficile!... Domenica, 14 Giugno 2015
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    Nel film "Il ladro di... Lunedì, 18 Novembre 2013

di Giuseppe Maiolo
Edizioni Erikson, Trento, 2002
Euro 15,00

Maiolo con un linguaggio semplice quanto puntuale ci accompagna dentro al pianeta adolescenza facendocene scoprire le molteplici sfaccettature. E lo fa tenendoci per mano delicatamente, senza drammatizzazioni eclatanti a cui invece spesso siamo abituati quando si parla di giovani.
Questo è il pregio del volume.
Il testo infatti è in grado di attraversare l'età incerta sostenendo il lettore nel piacere di esplorare un mondo così complesso quanto affascinante.
Il volume si presta quindi ad una conoscenza a trecentosessanta gradi sull'evoluzione che caratterizza l'adolescenza, ma anche approfondisce i particolari momenti di vita che segnano il precario equilibrio tra passaggi fisiologici e rischi di rotture evolutive.
Il lettore trova dunque una guida per affiancare la crescita del ragazzo o della ragazza, ma trova anche spunti per guardare alla propria adolescenza.
Le molte e ben scelte citazioni infatti, così come sono innovativamente inserite nel volume, portano il lettore a soffermarsi su parole, concetti, idee che aiutano a guardare da mille angolature all'adolescenza.
Maiolo ci introduce inizialmente al momento in cui il bambino, seppure con un avanzare incerto, si avvia verso la sua metamorfosi. E così che il libro ci racconta il compito arduo, quanto decisivo, per ogni ragazzo di staccarsi dall'infanzia. Il tema della separazione diviene poi sottile e quindi quasi invisibile argomento portante di tutto il volume.
L'adolescenza è infatti l'epoca in cui i ragazzi si separano dalle figure familiari, ma è anche la fase nella quale i genitori debbono trovare un giusto equilibrio tra presenze empatiche e separazioni capaci di rispettare il mondo segreto dei figli.
La vita dell'adolescente ci porta poi sui banchi di scuola. Questa realtà, densa di presagi futuri, mostra le capacità di apprendimento del giovane. Molte pagine sono dedicate al mondo scolastico dove si condensano i conflitti e non solo quelli degli studenti con lo studio, ma anche quelli tra gli adulti che dei ragazzi si debbono occupare. Viene qui profilata la funzione dello psicologo scolastico analizzandone la funzione non tanto come "zattera di salvataggio nelle situazioni problematiche" quanto di consulente rispetto ai principali problemi educativi. In queste pagine si scopre la pluriennale esperienza dell'Autore che ha potuto sperimentarsi come professionista in grado di ascoltare i ragazzi per aiutarli a capirsi.
E così ritroviamo i turbamenti dei giovani. Scopriamo le grandi trasformazioni del corpo che li impegnano, tra ansie e contraddizioni, a ritrovare un senso di continuità con se stessi nonostante i grandi cambiamenti che stanno sperimentando. Riviviamo l'epoca dei primi innamoramenti con quelle -cotte- indimenticabili che assorbono completamente la mente dell'adolescente, fino a percorrere il lungo, quanto affascinante, cammino verso l'innamoramento più stabile. Ma l'amore alle volte scopre di essere sollecitato da un individuo diverso da quello che ci si aspettava. E il rinvenimento di desideri omossesuali diviene cruccio e paura non solo per i ragazzi, ma anche per gli adulti che stanno vicini a loro.
Infine il libro ci sollecita a ripensare ad alcune delle questioni sempre aperte nell'educazione dei giovani. E' questa una veloce, ma puntuale carrellata sui temi oggi dominanti. Si va dal segno distintivo del piercing all'uso della tv, dal tempo passato davanti al computer al desiderio di farsi un tatuaggio. Si entra e si esce nei diversi argomenti quasi sostenendo i tempi frenetici degli adolescenti in corsa tra canne ed abuso di alcool, tra timidezze ed aggressività, tra fughe da casa ed inganni.
Ma l'Autore tratta questi comportamenti ancora come tra quelli che caratterizzano la tumultuosa ricerca di una propria identità nell'epoca adolescenziale. Egli infatti solo nell'ultimo capitolo ci racconta quando i diversi fattori in gioco nell'adolescenza possono diventare blocco evolutivo. E' qui che s'innesta il disagio e con esso la sofferenza di molti giovani che non riescono ad evitare il dramma della tossicodipendenza, l'angoscia dei disturbi alimentari, la devastazione delle azioni criminali, la disperazione che li porta ad uccidersi. Giovani condannati a non divenire mai adulti. E con questo rimpianto l'Autore ci lascia. Terminato il libro viene voglia di rileggerlo per capire cosa gli adulti possono fare e possono capire per evitare questo triste epilogo.

Paola Scalari

 

Paola Scalari
è psicologa, psicoterapeuta, psicosocioanalista, docente in Psicoterapia della coppia e della famiglia alla Scuola di Specializzazione in Psicoterapia della COIRAG e di Teoria e tecnica del gruppo operativo in ARIELE psicoterapia. Docente Scuola Genitori Impresa famiglia Confartigianato.
Socia di ARIELE Associazione Italiana di Psicosocioanalisi. E’ consulente, docente, formatore e supervisore di gruppi ed équipe per enti e istituzioni dei settori sanitario, sociale, educativo e scolastico.
Cura per Armando la collana Intrecci e per la meridiana la collana Premesse… per il cambiamento sociale, ed è consulente delle riviste Animazione sociale del gruppo Abele, Conflitti del CPPP, Io e il mio Bambino, Sfera-Rizzoli group.
Nel 1988 ha fondato i "Centri età evolutiva" del Comune di Venezia per sostenere la famiglia nel suo compito di far crescere i figli e si è occupata della progettualità del servizio Infanzia Adolescenza della città di Venezia.
Insieme a Francesco Berto ha recentemente pubblicato per le edizioni La Meridiana: "Adesso basta! Ascoltami. Educare i ragazzi al rispetto delle regole." (2004), "Fuggiaschi. Adolescenti tra i banchi di scuola." (2005), "Fili spezzati. Aiutare genitori in crisi, separati e divorziati." (2006), "ConTatto. La consulenza educativa ai genitori." (2008), "Padri che amano troppo." (2009), "Mal d'amore. Relazioni familiari tra confusioni sentimentali e criticità educative." (2011), "A scuola con le emozioni - Un nuovo dialogo educativo" (2012), "Il codice psicosocioeducativo" (2013), "Parola di Bambino. Il mondo visto con i suoi occhi." (2013).

Educare è insegnare ad avere fiducia nel mondo che verrà, a investire positivamente le proprie capacità, a sognare e faticare per realizzare le proprie speranze di vita. Una scuola attiva, formativa, lo sa.
La scuola attiva e formativa è la scuola che tutti noi vorremmo avere per i nostri bambini e ragazzi ma sembra essere lontano anni luce da quello che incontriamo quotidianamente. Prevale una lamentazione diffusa: insegnanti che si lamentano della famiglia dei propri alunni, genitori che difendono tout court i figli e non sembrano comprendere la necessità di un apprendimento basato su aspetti cognitivi, cooperativi ed emotivi. Si trova tanta demotivazione e ancor più rassegnazione, al punto da creare una sorta di imprinting alla rassegnazione anche nei bambini.
Questo libro, curato da Paola Scalari e scritto da insegnanti, pedagogisti, psicologi ed educatori ha il compito da un lato di fare una fotografia critica del presente, dall'altro di proporre buone pratiche per una scuola dell'oggi e del domani. Le buone pratiche sono basate su teorie consolidate ma non ancora applicate in maniera sistematica e consapevole: Bauleo, Pagliarani, Bleger, Freinet, Milani e, per citare il mondo attuale, Canevaro e Demetrio.
Si tratta di pratiche che tengono conto della possibilità di costruire una scuola che aiuti a pensare, dialogare, dar forma. Una scuola basata sull'ascolto, su modalità cooperative, dove bambini e ragazzi possano sentirsi liberi di esprimersi ma anche di prendersi responsabilità in base alle loro competenze. Una scuola che sa mettersi in relazione con i bambini e che sa creare basi per una coesione tra adulti che condividono l'educazione dei figli e degli allievi.
A scuola con le emozioni è rivolo agli insegnanti e ai genitori, ma anche a educatori e psicologi. Com'è il mondo visto con gli occhi del bambino? E' una domanda a cui dovrebbero saper rispondere soprattutto gli educatori dei bambini (oltre che i genitori, auspicabilmente), le maestre e i maestri di vari livelli, coloro che sono impegnati a far crescere i piccoli, ad indicare loro la strada per diventare adulti, per imparare a vivere. Una bella risposta alla domanda è contenuta nel libro "Parola di bambino" scritto da Paola Scalari e Francesco Berto, edizioni la meridiana (premesse... per il cambiamento sociale). La collana, per altro, è curata dalla stessa Paola Scalari che venerdì 14 alle 18 sarà alla libreria Einaudi di Trento in piazza della Mostra.

"Il conflitto che i bambini esprimono con le loro paure richiede l'amore di tutta la nostra intelligenza", scriveva lo psicanalista Luigi Pagliarani negli anni Novanta. Fondatore e presidente di ARIELE (Associazione Italiana di Psicosocioanalisi), Pagliarani, ha lasciato una profonda traccia del suo pensiero tanto che, molti dei suoi, allievi, ora psicanalisti e psicoterapeuti, hanno costituito la Fondazione a lui dedicata (www.luigipagliarani.ch). Fra questi Carla Weber che, venerdì 14, sarà in conversazione con Paola Scalari, co-autrice del libro. Suddiviso in quattro parti, "Alfabetizzazione sentimentale" la prima, "Chiamale emozioni" la seconda, "Il legame familiare" la terza e "Immagini spontanee, volare in alto" la quarta, "Parola di bimbo" non racconta, evoca, "mobilita cioè, poeticamente, la condizione di figlio che è l'elemento unificante l'umanità". Per gli studiosi che fanno riferimento a Luigi Pagliarani, gli autori del libro e coloro che fanno parte dell' associazione "Ariele", oltrecché della Fondazione, "la possibilità di ogni bambino di costruire un buon legame con sé stesso e con il mondo esterno va iscritta nei rapporti tra genitori, nei vincoli tra famiglie, nel tessuto vitale di un territorio, nell'attenzione creativa del mondo scolastico e nelle buone offerte del tempo libero". Sostengono gli autori del libro che "un adulto significativo nella crescita dei minori sa rimanere in contatto con la parte piccola, sensibile, fragile, incompiuta di se stesso". Solo così è possibile riconoscere ed identificarsi con le fatiche emotive dei bambini e aiutare il piccolo a "mettere in parole le emozioni". Non un percorso facile perché presuppone, da parte dell'adulto, la capacità di instaurare un livello comunicativo fra sé e il piccolo, visibile e invisibile, fra la mente di chi è già formato e la psiche di chi deve ancora formarsi. Una sfida bella, premessa necessaria per un mondo umano più equilibrato e meno sofferente. Il libro è il risultato di una ricerca sul campo fatta con i bambini e, nelle pagine sono contenute anche le loro osservazioni, le riflessioni su alcune questioni poste dall'educatore. Una postfazione di Luigi Pagliarani contribuisce a centrare ancor più il tema perché i due verbi da coniugare in ambito educativo sono "allevare e generare. Il grande - che sa ed ha - con l'allevare dà al piccolo quel che non sa e non ha. Qui c'è una differenza di statura. Nel generare questa differenza sparisce. Tutti contribuiscono a mettere al mondo, a far nascere quel che prima non c'era...". Un libro utile a educatori, genitori e adulti che vogliano rapportarsi con successo con i piccoli.