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Appuntamenti

LA NOZIONE DI GRUPPO NELLA PSICOTERAPIA INDIVIDUALE, GRUPPALE E DI COMUNITA'
Domenica, 17 Maggio 2015

Dalle 09:00 alle 19:30

Incontro di supervisione-formazione
in assetto di Gruppo Operativo

LA NOZIONE DI GRUPPO
NELLA PSICOTERAPIA
INDIVIDUALE, GRUPPALE E DI COMUNITA'

17 maggio 2015
ore 09:00 – 19:30

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Il gruppo coordinato parte dal pensiero sul Gruppo Operativo così come Enrique Pichon Riviere, Josè Bleger e Armando Bauleo hanno ideato e perfezionato.
La sua attualità si coniuga con il pensiero costruito nell’ampia esperienza italiana della psicosocianalisi così come è stata teorizzata da Luigi Pagliarani.
Si utilizza infatti dalla clinica all’apprendimento, dai gruppi di lavoro al campo della ricerca, dal mondo soggettivo alla polis.
Accanto alle nozioni fondamentali del gruppo operativo (mente estesa, gruppo, compito, stereotipo, emergente, legame, vincolo, etc.) e sullo sfondo dei nuovi modelli di campo e della psicoanalisi narrativa che caratterizzano la scena attuale sarà approfondita la nozione di processo terapeutico.

Conducono l’esperienza:
dott.ssa Marta De Brasi psicologa psicoterapeuta, Buenos Aires. Membro I.G.A.P. e del college de Psychanalistas in Francia, ha frequentato la scuola di Psicologia Sociale di Pichon Riviere ed applica in Italia e all’Estero la tecnica del gruppo operativo sia nel campo clinico che in quello preventivo. Ha pubblicato molti libri, saggi ed articoli sul tema e dirige la collana - I sintomi della salute - Ed. Pitagora, Bologna.

dott.ssa Paola Scalari psicologa, psicoterapeuta pscicosocioanalista esercita a Venezia. Docente alla scuola di specializzazione COIRAG Istituto di Milano è socia di Ariele Psicoterapia Brescia e dell'associazione Ariele psicosocioanalisi Milano. È stata allieva di Armando Bauleo. Ha una vasta pubblicistica sull’applicazione nel campo psicosocioeducativo del modello del gruppo operativo. Dirige due collane sui temi educativi per le edizioni Armando Roma e due collane sui temi psicosociali per le edizioni la meridiana, Mofetta-Bari.

Il gruppo di formazione e supervisione è aperto a tutti i professionisti interessati.

PROGRAMMA

08:45Accoglienza partecipanti
09:00INTRODUZIONE ALLA NOZIONE DI GRUPPO OPERATIVO E ALLA SUA DECLINAZIONE NEL PROCESSO PSICOANALITICO INDIVIDUALE, ISTITUZIONALE E SOCIALE
10:00 – 13:00PRESENTAZIONE E DISCUSSIONE CASI PSICOTERAPIA INDIVIDUALE E DI COPPIA
Pausa pranzo
14:00 – 17:00PRESENTAZIONE E DISCUSSIONE CASI PSICOTERAPIA GRUPPALE E DI COMUNITA'
17:00 - 19:30GRUPPO COORDINATO

Iscrizione entro 21 marzo 2015 (o concordare con Scalari).

Inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. con: nome cognome, professione, indirizzo e numero telefonico e specificare se si è interessati a portare un caso in supervisione e in quale contesto esso si svolge (psicoterapia individuale o di gruppo, formazione, gruppi apprendimento, interventi istituzionali, altro).
Il gruppo parte con un minimo di 10 iscritti. Si darà conferma della sua realizzazione e della possibilità di portare il caso a ciascun iscritto entro il 30 aprile.

Chi s’iscrive s’impegna a pagare la quota stabilita.

Quota € 160,00 da versarsi in contanti in sede il giorno dell'incontro.

Per informazioni:
cellulare +39 335 6851112 o scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

Scarica volantino pdf

Luogo Studio Concretamente
Via XIII Martiri, 20
San Donà di Piave
VE
30027
IT

 

Paola Scalari
è psicologa, psicoterapeuta, psicosocioanalista, docente in Psicoterapia della coppia e della famiglia alla Scuola di Specializzazione in Psicoterapia della COIRAG e di Teoria e tecnica del gruppo operativo in ARIELE psicoterapia. Docente Scuola Genitori Impresa famiglia Confartigianato.
Socia di ARIELE Associazione Italiana di Psicosocioanalisi. E’ consulente, docente, formatore e supervisore di gruppi ed équipe per enti e istituzioni dei settori sanitario, sociale, educativo e scolastico.
Cura per Armando la collana Intrecci e per la meridiana la collana Premesse… per il cambiamento sociale, ed è consulente delle riviste Animazione sociale del gruppo Abele, Conflitti del CPPP, Io e il mio Bambino, Sfera-Rizzoli group.
Nel 1988 ha fondato i "Centri età evolutiva" del Comune di Venezia per sostenere la famiglia nel suo compito di far crescere i figli e si è occupata della progettualità del servizio Infanzia Adolescenza della città di Venezia.
Insieme a Francesco Berto ha recentemente pubblicato per le edizioni La Meridiana: "Adesso basta! Ascoltami. Educare i ragazzi al rispetto delle regole." (2004), "Fuggiaschi. Adolescenti tra i banchi di scuola." (2005), "Fili spezzati. Aiutare genitori in crisi, separati e divorziati." (2006), "ConTatto. La consulenza educativa ai genitori." (2008), "Padri che amano troppo." (2009), "Mal d'amore. Relazioni familiari tra confusioni sentimentali e criticità educative." (2011), "A scuola con le emozioni - Un nuovo dialogo educativo" (2012), "Il codice psicosocioeducativo" (2013), "Parola di Bambino. Il mondo visto con i suoi occhi." (2013).

Educare è insegnare ad avere fiducia nel mondo che verrà, a investire positivamente le proprie capacità, a sognare e faticare per realizzare le proprie speranze di vita. Una scuola attiva, formativa, lo sa.
La scuola attiva e formativa è la scuola che tutti noi vorremmo avere per i nostri bambini e ragazzi ma sembra essere lontano anni luce da quello che incontriamo quotidianamente. Prevale una lamentazione diffusa: insegnanti che si lamentano della famiglia dei propri alunni, genitori che difendono tout court i figli e non sembrano comprendere la necessità di un apprendimento basato su aspetti cognitivi, cooperativi ed emotivi. Si trova tanta demotivazione e ancor più rassegnazione, al punto da creare una sorta di imprinting alla rassegnazione anche nei bambini.
Questo libro, curato da Paola Scalari e scritto da insegnanti, pedagogisti, psicologi ed educatori ha il compito da un lato di fare una fotografia critica del presente, dall'altro di proporre buone pratiche per una scuola dell'oggi e del domani. Le buone pratiche sono basate su teorie consolidate ma non ancora applicate in maniera sistematica e consapevole: Bauleo, Pagliarani, Bleger, Freinet, Milani e, per citare il mondo attuale, Canevaro e Demetrio.
Si tratta di pratiche che tengono conto della possibilità di costruire una scuola che aiuti a pensare, dialogare, dar forma. Una scuola basata sull'ascolto, su modalità cooperative, dove bambini e ragazzi possano sentirsi liberi di esprimersi ma anche di prendersi responsabilità in base alle loro competenze. Una scuola che sa mettersi in relazione con i bambini e che sa creare basi per una coesione tra adulti che condividono l'educazione dei figli e degli allievi.
A scuola con le emozioni è rivolo agli insegnanti e ai genitori, ma anche a educatori e psicologi. Com'è il mondo visto con gli occhi del bambino? E' una domanda a cui dovrebbero saper rispondere soprattutto gli educatori dei bambini (oltre che i genitori, auspicabilmente), le maestre e i maestri di vari livelli, coloro che sono impegnati a far crescere i piccoli, ad indicare loro la strada per diventare adulti, per imparare a vivere. Una bella risposta alla domanda è contenuta nel libro "Parola di bambino" scritto da Paola Scalari e Francesco Berto, edizioni la meridiana (premesse... per il cambiamento sociale). La collana, per altro, è curata dalla stessa Paola Scalari che venerdì 14 alle 18 sarà alla libreria Einaudi di Trento in piazza della Mostra.

"Il conflitto che i bambini esprimono con le loro paure richiede l'amore di tutta la nostra intelligenza", scriveva lo psicanalista Luigi Pagliarani negli anni Novanta. Fondatore e presidente di ARIELE (Associazione Italiana di Psicosocioanalisi), Pagliarani, ha lasciato una profonda traccia del suo pensiero tanto che, molti dei suoi, allievi, ora psicanalisti e psicoterapeuti, hanno costituito la Fondazione a lui dedicata (www.luigipagliarani.ch). Fra questi Carla Weber che, venerdì 14, sarà in conversazione con Paola Scalari, co-autrice del libro. Suddiviso in quattro parti, "Alfabetizzazione sentimentale" la prima, "Chiamale emozioni" la seconda, "Il legame familiare" la terza e "Immagini spontanee, volare in alto" la quarta, "Parola di bimbo" non racconta, evoca, "mobilita cioè, poeticamente, la condizione di figlio che è l'elemento unificante l'umanità". Per gli studiosi che fanno riferimento a Luigi Pagliarani, gli autori del libro e coloro che fanno parte dell' associazione "Ariele", oltrecché della Fondazione, "la possibilità di ogni bambino di costruire un buon legame con sé stesso e con il mondo esterno va iscritta nei rapporti tra genitori, nei vincoli tra famiglie, nel tessuto vitale di un territorio, nell'attenzione creativa del mondo scolastico e nelle buone offerte del tempo libero". Sostengono gli autori del libro che "un adulto significativo nella crescita dei minori sa rimanere in contatto con la parte piccola, sensibile, fragile, incompiuta di se stesso". Solo così è possibile riconoscere ed identificarsi con le fatiche emotive dei bambini e aiutare il piccolo a "mettere in parole le emozioni". Non un percorso facile perché presuppone, da parte dell'adulto, la capacità di instaurare un livello comunicativo fra sé e il piccolo, visibile e invisibile, fra la mente di chi è già formato e la psiche di chi deve ancora formarsi. Una sfida bella, premessa necessaria per un mondo umano più equilibrato e meno sofferente. Il libro è il risultato di una ricerca sul campo fatta con i bambini e, nelle pagine sono contenute anche le loro osservazioni, le riflessioni su alcune questioni poste dall'educatore. Una postfazione di Luigi Pagliarani contribuisce a centrare ancor più il tema perché i due verbi da coniugare in ambito educativo sono "allevare e generare. Il grande - che sa ed ha - con l'allevare dà al piccolo quel che non sa e non ha. Qui c'è una differenza di statura. Nel generare questa differenza sparisce. Tutti contribuiscono a mettere al mondo, a far nascere quel che prima non c'era...". Un libro utile a educatori, genitori e adulti che vogliano rapportarsi con successo con i piccoli.