7 novembre 2014
«C'è un doppio livello di lettura del libro perché lo possiamo affrontare sia dal versante del bambino "reale" che abbiamo davanti, sia da quello della fatica emotiva richiesta al bambino per corrispondere al mondo degli adulti, a esprimersi e a essere compreso. E c'è un altro punto di vista messo in luce dal volume: il rapporto di noi adulti con il bambino che ciascuno si porta dentro».
E' Carla Weber, psicologa e psicoterapeuta, a portarci tra le pagine di Parola di bambino. Il mondo visto con i suoi occhi (La Meridiana, 2014), il libro di Paola Scalari e Francesco Berto che sarà presentato venerdì prossimo alle 18 a Trento, libreria Einaudi, Piazza della Mostra 8. Insieme agli autori e a Weber, a coordinare l'incontro ci sarà Fausta Slanzi.
«Scalari e Berto sono due colleghi impegnati da tempo nella formazione — spiega Weber —. Berto si dedica all'ascolto di emozioni, paure, ansie dei bambini, ma si occupa anche delle difficoltà di farli crescere nella capacità di esprimersi, cercando di comporre una molteplicità di significati. Un approccio che dà voce ai sentimenti dei bambini, per portarli così alla parola».
Il metodo rivela le sue specificità già dall'indice del volume, diviso in tre argomenti principali, articolati in diversi capitoli. Dall'«alfabetizzazione sentimentale», in cui si approfondisce l'importanza di educarsi a comprendere i sentimenti, gli autori si soffermano su «chiamale emozioni». «Vergogna, batticuore, bugie, rivalità, paura di cambiare, rispetto delle regole — aggiunge Weber — ma anche trasgressione quale soglia che apre all'inedito, sono alcuni degli stati d'animo oggetto d'indagine. L'obiettivo è di aiutare il bambino a indirizzare tali potenzialità verso la conquista dell'indipendenza e dell'autonomia personale. Nella parte conclusiva, poi, si affronta il legame familiare alla luce dei diversi tipi di famiglieesistenti oggi. Paura del distacco e famiglie che si scompongono e ricompongono rappresentano alcuni degli argomenti trattati». In appendice, con Per noi adultescenti si rende omaggio allo psicoanalista Luigi Pagliarani (1922- 2001).
«Oltre a fornire un valido supporto agli educatori — specifica la psicoterapeuta — il libro ci restituisce anche una questione che riguarda tutti, il rapporto di noi adulti nei confronti del bambino, non quello reale, ma quello "interno" a ciascuno. Che rapporto abbiamo con la nostra dimensione di "adultescenti", con la nostra attitudine e capacità di mantenerci aperti alla conoscenza della nostra esperienza bambina e al suo sviluppo? Si tratta di quella parte che ci rende vivi, che ci apre all'incanto, all'ascolto senza giudizio, senza stereotipi e sovrastrutture. Abbiamo bisogno di questo tipo di educazione — continua —, anche per riuscire a definirci nelle relazioni interpersonali, per vivere la temperatura delle nostre emozioni, non limitandoci a subirle».
Nelle pagine di Parola di bambino si incontrano disegni e scritture dal tratto infantile, flash di colori e forme, il linguaggio fresco e poetico proprio dei bambini convive con quello scientifico.
«Come adulti spesso ci affrettiamo troppo a darci delle risposte, dobbiamo anche porci delle domande, comporre più scenari, non chiuderci troppo in fretta in una dimensione passiva e riduttiva della realtà» conclude Carla Weber.
Gabriella Brugnara
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
© 2010-2020 MdR per Paola Scalari - p.iva 03025800271 - c.f. SCLPLA52L49L736X | Cookies e Privacy Policy