Siate vigili sui ragazzi
controlli sui loro acquisti.
L'appello della psicoterapeuta Paola Scalari e dell'educatrice Paola Sartori:
"Gli adulti imparino a vigilare con più competenza sull'accesso alla rete Internet."
di Mitia Chiarin
La Prefettura ha promosso un confronto tra educatori, mondo della scuola e
Polizia postale sull'uso della rete, ma c'è ancora sottovalutazione del problema.
L'unica strada è quella della prevenzione e dell'educazione Domenico Martino:
la vigilanza da parte dell'Ufficio scolastico provinciale è garantita.
"Gli adulti oggi sono stanchi, vulnerabili e senza supporti. La famiglia non va colpevolizzata, quindi, ma necessita di maggiori supporti educativi, pratici e economici. E gli operatori che a Venezia sono stati una rete di grande eccellenza anche loro sono stanchi e necessitano di risorse. Ma occorre continuare ad essere vigili sui ragazzi: nuovi spazi come internet impongono a noi adulti che non siamo nativi digitali ma dei migranti digitali di avere maggiori competenze e soprattutto dobbiamo tornare a vedere i nostri ragazzi".
La psicoterapeuta. Paola Scalari, psicoterapeuta, psicosocioanalista, docente in Psicoterapia della coppia e della famiglia, lavora da anni tra Mestre e Venezia e ha pubblicato vari libri. La notizia dei giovanissimi che acquistano coltelli in rete non la stupisce affatto. "Questi ragazzi usano i social per essere visti e sono presenti in modo quasi affannato. Hanno bisogno di essere visti. Questo perché il mondo adulto che li circonda non li vede e questo mette tristezza. lo credo occorra agire: creando spazi e luoghi di aggregazione, reti a favore dei ragazzi e una città che sia nei loro confronti attenta e solidale".
Prevenzione come arma. Come si possono prevenire questi fenomeni, chiediamo. "Non è solo necessario un controllo dei ragazzi che usano la rete. Il controllo può sfuggire. Occorre rendere i ragazzi consapevoli che la rete è un grande rischio. Cioè allo strumento si può essere favorevoli ma i ragazzi vanno educati a utilizzarlo bene. Pochi giorni fa ne ho parlato a 400 ragazzini. Loro sono consapevoli che internet può essere anche un luogo di forte trasgressione, ma credo molto dipenda anche dagli adulti. Sono competenti e non assenti nei confronti dei ragazzi? Mi spiego meglio: questi giovanissimi sono arrivati ad un acquisto significativo perché acquistare un coltello lo è. Lo hanno acquistato per offesa o per difesa? Volevano difendersi oppure erano arrabbiati e volevano mettere paura? Il punto è: chi si è accorto che questi ragazzi hanno paura e si sono spinti a difendersi o offendere? L'acquisto di un coltello non è mai un atto neutro. Quindi, come psicoterapeuta, mi sento di dire che attorno ai ragazzi servono adulti competenti. Servizi, insegnanti e famiglie che si accorgano di loro. Occorre quindi porre gli occhi su di loro e garantire ai ragazzi il diritto a sentirsi protetti".
L'educatrice. Paola Sartori è invece un'educatrice, responsabile da anni del Servizio politiche cittadine per l'infanzia e l'adolescenza del Comune di Venezia. Con la Scalari ha lavorato tra il 1988 e il Duemila nell' esperienza dei Centri età evolutiva del Comune.
Anche lei interviene sulla vicenda degli acquisti in internet, senza controlli, di coltelli da parte di minorenni.
E anche sulle sigarette elettroniche fumate dai minori, che fanno parte di un unico problema, dice. "Dagli acquisti online ai casi di cyberbullismo, dal consumo di sostanze alle sigarette elettroniche, mi viene da pensare che oggi i ragazzi hanno molte più modalità' diverse da quelle che avevamo noi un tempo, di trasgredire. Oggi c'è molta più facilità di accedere a strumenti per deviare. Persino le droghe anni fa costavano di più. Un tempo erano le cattive compagnie a mettere in allarme le famiglie. Oggi invece ci sono tanti luoghi, là fuori, in cui i ragazzi possono muoversi e la rete è uno di questi. Sarebbe ora e tempo che la comunità adulta cominciasse a muoversi con competenza in quegli spazi: parlo di adulti, di insegnanti, dei servizi. Noi adulti in questo mondo virtuale, facciamo fatica a muoverei", dice la Sartori.
Tavolo in Prefettura. "Abbiamo un tavolo da tempo, attivato da un decreto Alfano, in Prefettura in cui siamo presenti tutti, educatori, mondo della scuola e Polizia postale, per un confronto tra adulti sull'uso della rete. Ma c'è ancora sottovalutazione del problema. Occorre che insegnanti e famiglie comincino a parlare di questi temi con i ragazzi dimostrando di comprendere lo strumento con consapevolezza", continua la funzionaria del Comune che ribadisce la necessità di investire sulla prevenzione.
Nessuna emergenza. "Ma attenzione: io non parlerei di emergenza. Ci sono molti ragazzi che da certi comportamenti si tengono lontani ma ci sono ragazzi che in rete riescono a trasgredire e ci vuole una comunità adulta che non arrivi, come è successo finora, sempre in ritardo ma sappia comprendere subito cosa sta accadendo a questi ragazzi. Non c'è insomma altra strada se non l'educazione e per questo serve garantire risorse alla prevenzione", conclude la Sartori, "Quindi occorre che il mondo adulto indossi il giusto paio d'occhiali per comprendere i ragazzi".
Ufficio scolastico. "Non abbiamo ricevuto segnalazioni su coltelli portati a scuola nell' area veneziana ma siamo sempre vigili su questi terni", è la rassicurazione che arriva da Domenico Martino, a capo dell'Ufficio scolastico provinciale. "Il mondo della scuola è attentissimo a questi fenomeni", continua. E sull'uso di sigarette elettroniche ribadisce: "Nelle nostre scuole sono vietate tutte le sigarette, anche quelle elettroniche".
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