TERZA ETA’ - Aumentano cultura e uso delle tecnologie, la psicologa: «Comporta più relazioni e maggior benessere»
Cambia il "pianeta anziani": settantenni, ottantenni e anche novantenni abitano sempre più il “mondo della Rete”. Lo si nota nei centri anziani, lo si nota nelle parrocchie. Al "Palladio" di Mira il campo da bocce è abbandonato, mentre la sala pc è stracolma e l'allieva più entusiasta ha passato i novanta...
Per la psicologa Paola Scalari è il segno positivo di una generazione di anziani che mantiene vivo il desiderio, cioè il motore della vita. "E l'altro segreto, per vivere bene da vecchi, sta nell'accrescere la capacità di ascolto e di comprensione degli altri. Saremo ricordati per quanto avremo dato»
La psicologa Scalari: Crescono le relazioni
Quella di oggi è la prima generazione di nonni in connessione. Hanno scoperto che con internet possono parlarsi e ci hanno preso gusto. Per cui ci sono ormai parecchie nonne sfegatate di whatsapp: hanno capito che, una volta imparate le poche, semplici procedure, possono scriversi, mandare delle foto, chattare con i nipoti... E sono sempre più con il dito sul cellulare. Una cosa positiva, questa, perché per loro significa alimentare le relazioni, che fanno bella la vita».
Fondamentali la curiosità e il desiderio. La psicologa e psicoterapeuta mestrina Paola Scalar! lo conferma: i nonni navigatori sono una realtà. «Alla base - spiega - c'è intelligenza. intesa come idea positiva della vita. Così ci sono curiosità e desiderio di rimanere dentro al mondo. Internet è una risorsa infinita per questo: fa agli anziani una compagnia enorme: un po' di chat, un po' di skype ... , e poi ci leggono le ricette, vedono le foto ... Chiaro che non deve esserci solo il web, ma i nonni in connessione -sia virtuale che reale - sono una cosa positiva. Chi invece fa resistenza ad apprendere, cioè a continuare a scoprire il mondo anche da vecchio, vivrà male l'ultima stagione dell’esistenza».
Secondo la psicologa, internet, con il suo apporto di novità e di strumento per la relazione, è uno degli ingredienti di una vecchiaia condotta bene, con serenità.
Poi, certo, di ingredienti ce ne sono molti altri, che bisogna cominciare a mettere “nell’impasto" da giovani, perché a diventare vecchi si impara già da ragazzi. Pero è vero che ci si può allenare a vivere bene l'ultima tranche di vita anche quando ci si è dentro.
Da poveri e da malati è molto più difficile ...
"È impossibile - prosegue Paola Scalari - dare indicazioni uguali per tutti. In una società sempre più complessa anche la categoria degli anziani è sempre più sfaccettata. E ci sono anche situazioni di grave fatica: penso alle persone per le quali l'impoverimento e la difficoltà economica diventano dolorosi e pressanti. Fa tanta tenerezza e pena vedere anziani che hanno lavorato tutta la vita e adesso hanno pensioni che rendono loro difficile la vita, anche solo fare la spesa. Spesso proprio queste sono le persone che si chiudono in se stesse, per pudore e vergogna a mostrare la propria povertà".
Poi c'è chi è appesantito da un corpo che pian piano lo abbandona, e con la malattia, sovente, iniziano dei percorsi di sofferenza che sono di per sé difficili, e magari vengono ulteriormente appesantiti dalla solitudine, vera o enfatizzata, che sia.
Il desiderio, motore della vita.
Però ci sono anche tanti anziani che arrivane a 70-80 anni ancora piuttosto integri nel fisico, senza gravi difficoltà economiche con un potenziale di vita ancora grande. E questo potenziale si chiama desiderio: «La vita è spinta in avanti dal desiderio», sottolinea la Scalari. Il desiderio ti fa crescere, raggiungere mete scolastiche, nel lavoro, nella famiglia ... : è il motore della vita. E non si azzera con l'età, ma deve misurarsi con il senso della realtà. La maturità è quando tu, tra i tuoi desideri e la realtà, riesci a trovare un buon compromesso. Se gli anziani non trovano questo compromesso, è chiaro che, quando la realtà irrompe duramente perché ci si ammala o perché non si è contenti di ciò che hanno fatto i figli ... allora si crolla. L'importante, ad ogni età, è mantenere aperto un desiderio congruo alle proprie possibilità».
Essere capaci di ascolto: formula vincente per gli anziani. E il desiderio fa coppia con la capacità di rimanere aperti agli altri: «Mettersi a disposizione degli altri, essere capaci di ascolto e di comprensione, uscire dal proprio terribile egoismo in cui tu vedi solo te stessa, pensi di avere ragione solo tu, mentre gli altri sbagliano tutto ... : queste è un modo saggio, specie per gli anziani, di coltivare le relazioni. Perché nell'aumentare le relazioni alimenta il benessere. Allontanare gli altri, perché si guarda solo a se stessi, invece, fa invecchiare e morire, spesso soli e abbandonati».
Perché alla fine, conclude la psicologa, «quello che ti porti via dalla vita è che tante persone ti hanno voluto bene e ti ricorderanno con affetto. Cosa lasci? ‘Testimonianze di persone che non ti dimenticheranno mai perché sei stato importante per loro».
(C.M.)
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