a cura di Laura D'Orsi
Come aiutarlo se la calvizie diventa un chiodo fisso
La psicologa racconta la storia di un paziente disposto a tutto pur di avere di nuovo una capigliatura folta. Dietro quest'ansia che sta rovinando la sua vita di coppia c'è una scarsa autostima. Da superare insieme alla compagna Mauro è un giovane ingegnere di 32 anni, dal fisico asciutto e dall'aspetto curato. Viene nel mio studio accompagnato dalla fidanzata Giovanna «L'ho convinto con un ultimatum» racconta la ragazza. «Se non avesse accettato, avrei chiuso la nostra storia. Il fatto è che non so più come aiutarlo. Lui è ossessionato dai capelli che gli cadono. Ha iniziato qualche anno fa, ma ancora non riesce a darsi pace. Ha il terrore di diventare come i maschi della sua famiglia, che hanno problemi di calvizie. CosÌ, le ha provate tutte, spendendo capitali in rimedi che poi si sono rivelati delle fregature. Ormai il suo è un pensiero fisso. CosÌ a un certo punto gli ho detto che quello di cui ha bisogno veramente non è un dermatologo, ma uno psicologo». Giovanna è molto estroversa e forse ha dei modi un po' spicci. Ma ha sicuramente centrato il problema del fidanzato. La invito a lasciarci soli. Mauro, con un po' di reticenza, conferma che sta attraversando un periodo difficile, si sente depresso e poco motivato anche nel lavoro. Persino il desiderio sessuale è diminuito. Non crede però che delle sedute di psicoterapia possano aiutarlo. A lui interessa solo trovare un rimedio scientifico che salvi i suoi capelli ed è convinto che questa sia l'unica soluzione. Gli rispondo che effettivamente ci sono delle cure molto valide. Ma che secondo me il problema è un altro. «Lei è una persona che nella vita tende a subire le situazioni, vero?». Mauro, per la prima volta, mi rivolge uno sguardo interessato. Capisco di aver toccato il nocciolo della questione. E ci salutiamo fissando l'appuntamento successivo.
Il coach dice che: da sempre i capelli, per un uomo, sono simbolo di virilità. Basti pensare a Sansone, la cui immensa forza risiedeva proprio nella chioma. E infatti, una volta tagliata, l'eroe prima imbattibile venne sconfitto dai nemici. Una folta capigliatura, dunque, si associa all'immagine di un uomo sicuro di sé, amato dalle donne, vincente. Esprime una virilità intesa non solo in senso sessuale. Ed è proprio questo il motivo della crisi di Mauro e di molti che, come lui, si sentono sempre più insicuri a ogni capello che perdono. Durante gli incontri successivi, cerco di fare luce con Mauro sulla sua scarsa fiducia in se stesso. Sul lavoro, ma anche con gli amici. «L'immagine che ha di sé è quella di una persona vincente o perdente?» provo a stimolarlo. «Lei non accetta di perdere i capelli, perché teme di essere un perdente. È come se la caduta le confermasse che è proprio cosÌ». Cerco di fargli capire, insomma, che certo, il problema estetico c'è ed è comprensibile, ma non deve diventare una fissazione. E insieme lavoreremo per superarla 10 incoraggio ad assumere degli atteggiamenti più attivi, a subire meno gli eventi. Piano piano le cose cominciano a cambiare. Mauro arriva a fare una scelta importante. Lascia il lavoro e fonda una società con dei colleghi. Un posto meno sicuro, ma che gli permette di decidere in prima persona Durante una seduta vedo anche Giovanna. n suo ruolo è stato fondamentale. Inizialmente spingendo il fidanzato al colloquio psicologico, poi sostenendolo nelle sue decisioni, mostrando piena fiducia in lui e naturalmente dimostrandogli sempre apprezzamento fisico anche se la chioma si stava sfoltendo. L'angoscia di Mauro cosÌ è passata ed è ritornato anche il desiderio sessuale. Ora si guarda allo specchio e finalmente si piace.
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