Creare nella mente del piccolo il valore del senso dell’attesa è dunque fondamentale affinché egli possa sostenere i passaggi e i tempi che gli servono per diventare grande. Il bambino deve poter desiderare, sognare, immaginare la realizzazione delle sue aspirazioni, ma deve anche saper sopportare la frustrazione di non realizzare immediatamente ciò a cui aspira.
Educare al senso dell’attesa significa allora rappresentare insieme la prospettiva del domani e l’accettazione della fatica dell’oggi. È possibile rammentare la bimba che dice “quando sarò grande sposo il papà…” o il ragazzino che afferma deciso “quando sarò grande farò tutto quel che voglio…” quali esempi delle spinte emotive necessarie per andare avanti. La crescita porterà con sé l’abbandono del desiderio di riversare tutte le proprie passioni sul padre. La maturazione farà capire che essere grandi significa proprio saper porre da soli dei limiti alla propria libertà.
Nessuno concepirebbe un figlio se non l’immaginasse meraviglioso, un buon genitore però sa accettare così com’è il bambino che ha messo al mondo. Senza sogni non c’è progettualità, ma senza la capacità di ridimensionare le fantasie non c’è fattiva operosità. La vita dunque è un bilanciamento continuo tra illusione e disillusione. Il maestro coglie la ricorrenza del Natale per aiutare la scolaresca a riflettere sul senso dell’attesa e sui desideri che essa porta con sé. Si prefigge di accompagnare i bambini nel transito dal mondo delle fantasie al mondo concreto. La storia di Babbo Natale diviene metafora del gioco magico che i bambini possono ancora evocare per avere ciò che desiderano per sé e per gli altri, ma incontriamo anche alunni già delusi dalla vita che, attraverso la comune ricorrenza condivisa con i compagni, trovano la forza per esprimere la paura che per loro non vi sia speranza. Abbassiamo le luci e aspettiamo di conoscerli. La crescita porterà con sé l’abbandono del desiderio di riversare tutte le proprie passioni sul padre. La maturazione farà capire che essere grandi significa proprio saper porre da soli dei limiti alla propria libertà. Nessuno concepirebbe un figlio se non l’immaginasse meraviglioso, un buon genitore però sa accettare così com’è il bambino che ha messo al mondo.

da Parola di bambino, il mondo visto con i suoi occhi