Intervista a cura di Laura d'Orsi.
Da quando è nato Mattia, Jacopo, che ha tre anni, è più nervoso e si arrabbia spesso con me. Quando si avvicina al fratellino è sempre brusco e temo voglia fargli del male...cosa posso fare?
La gelosia verso l’ultimo nato può diventare un problema capace di creare molta tensione in famiglia, ma è un sentimento naturale che non deve essere negato e tanto meno punito. Il bambino infatti teme davvero di perdere l’affetto di mamma e papà e di essere messo in qualche modo da parte.
Cosa provoca in un bambino l'arrivo di un fratellino?
L’arrivo di un fratellino cambia necessariamente le relazioni all’interno della famiglia. Anche se si tranquillizza il piccolo sul fatto che il bene di mamma e papà non cambierà, in realtà, specialmente all’inizio, si trova di fronte a un vero “terremoto” delle abitudini familiari, che sono evidenti e che non vanno negate. Lui ha paura di perdere il proprio posto e la gelosia diventa quasi inevitabile. È un momento transitorio che va superato aiutando il piccolo a recuperare un po’ di fiducia in se stesso, e a individuare il proprio ruolo in famiglia.
Esiste un'età più critica per la gelosia verso il nuovo nato?
In genere è fra i due e i cinque anni: prima dei due il più grande non si rende conto completamente della situazione, mentre dopo i cinque è già abbastanza autonomo e ha molti altri interessi che distolgono la sua attenzione, almeno in parte, dal nuovo arrivato.
Quali segnali indicano che il bambino è in difficoltà?
È normale che il piccolo all’inizio abbia un periodo di regressione. Anche noi adulti, quando andiamo incontro a situazioni che non conosciamo, proviamo il desiderio di tornare indietro, sentiamo la nostalgia per ciò che abbiamo lasciato e che ci rassicurava. È importante che mamma e papà assecondino questo bisogno regressivo, che può manifestarsi in diversi modi: pipì a letto di notte, qualche capriccio in più, problemi con l’alimentazione. Alcuni piccoli, ad esempio, chiedono di mangiare solo latte o pappe liquide. Occorre avere pazienza anche quando il bambino più grande dimostra a parole tutta la sua rabbia verso il nuovo arrivato. Il primo impulso è quello di zittirlo. Bisogna invece lasciare invece che il bambino esprima tutto il suo scontento.
Eventuali “aggressioni” fisiche vanno invece controllate e trattenute fisicamente, senza però mai farlo sentire “cattivo”.
Come aiutarlo a superare questo momento?
Facendogli scoprire i vantaggi dell'essere il più grande: un gioco da fare solo con il papà, un'esperienza da vivere in esclusiva con la mamma, organizzare una festina per lui. Farlo cioè sentire speciale. Attenzione invece nell'insistere a coinvolgere il fratello maggiore nelle cure al neonato, come mettergli la crema, spingere la carrozzina, infilargli il ciuccio. È sempre meglio che siano gesti spontanei, mai forzati, altrimenti si rischia di ottenere l'effetto opposto. Ed è anche opportuno evitare che il bambino si senta “responsabilizzato” nei confronti del più piccolo, chiedendogli di sorvegliarlo. Il sentimento di amore fraterno si costruisce con il tempo, non imponendo gesti e comportamenti. Soprattutto, se mamma e papà si mostreranno sereni davanti alle sue manifestazioni di gelosia, lui si sentirà più protetto e forte di fronte alla sua angoscia. E presto sarà in grado di superarla.
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