A cura di: Paola Scalari e Lia Chinosi
Casa editrice: Marsilio Venezia - Collana Ricerche
Pubblicato: 1987
ISBN: 9788831749633
Questo libro contiene i testi delle conferenze tenute nei due corsi di aggiornamento organizzati dall'ULss n. 16 veneziana in collaborazione con il Distretto scolastico n. 36 e il Provveditorato agli studi di Venezia, realizzati per gli insegnanti negli anni 1984 e 1985.
Dovetti imparare la psicoanalisi perché facevo la psicoanalista (Marie Langer)
Rendere vivo ed attuale il pensiero di Marie Langer, fin dalla riedizioni nel 2022 del suo testo “Maternità e Sesso, studio psicoanalitico e psicosomatico”1, mi è parsa una buona possibilità per affrontare il tema complesso, oggi più di ieri, dell’evolversi del corpo femminile.
Un corpo che vive mutazioni sorprendenti durante la sua crescita, che deve fare i conti con il ventre materno che l’ha generato e che dovrebbe, a sua volta, poter dare alla luce un bambino.
Riassunto: La psicosocioanalisi elaborata da Luigi Pagliarani deve moltissimo alla lezione degli psicoanalisti argentini, in ragione della comune stretta integrazione tra psicoanalisi e politica, tra Freudismo e Marxismo. La concezione operativa di gruppo poggia inoltre su forti basi ferencziane e kleiniane, seppur attualizzate attraverso gli apporti degli psicoanalisti della teoria del campo. È questo un approccio analitico che gli psicosocioanalisti italiani, allievi di Luigi Pagliarani, hanno spesso faticato a rico- noscere nel proprio modo di interpretare l’utilizzo del gruppo operativo. Concezione gruppale che aiuta a superare le rigidità della “finestra psicosocioanalitica”. È questo un ambito di riflessione e di confronto che non si può eludere se si vuole non solo ren- dere omaggio alla lezione di Pagliarani ma, soprattutto, riconoscere nei contributi de- gli psicoanalisti argentini un fattore di perdurante vitalità e utilità, insieme analitica e politica, della psicosocioanalisi.
(...)
Nel periodo del lockdown le residenze socio sanitarie per anziani non autosufficienti hanno evidenziato l'incapacità di tenere insieme la cura del corpo e la cura della mente. Queste istituzioni si sono barricate per tenere lontano il virus non riuscendo a pensare a come salvaguardare emotivamente i loro ospiti. Forse l'importanza di tenere insieme operatori e familiari in un'équipe curante non è mai stata presa in seria considerazione. Il periodo di isolamento dovuto a Covid19 ha però evidenziato come senza relazioni familiari e amicali gli anziani si lascino andare e muoiano. La depressione, dovuta al mancato contenitore CorpoMente. va quindi riconsiderata per evitare nuove stragi. Attivare gruppi coordinati pare la pista di lavoro per ridare dignità alle persone che, malate, vanno a concludere la loro esistenza in queste strutture.
Intercettiamo un diffuso desiderio di «ripulire» il mondo scolastico dagli alunni che non sono ritenuti sufficientemente abili, bravi e capaci. Tuttavia è ancora possibile, e molti docenti lo scelgono, dar vita a una scuola che tenga tutti insieme in classe valorizzando la diversità di ognuno. Ma è una strada che, più di un tempo, richiede lavoro, ricerca, collaborazioni.
Li univa la ricerca sul puer, la passione per la trasformazione della polis, il piacere della pars construens. L’amore per il bambino in carne ed ossa, l’attenzione per la parte incompiuta che dimora internamente nell’adulto, la passione per la progettualità creativa, la tenacia nella ricerca e la gioia nella scoperta rappresentano il punto di convergenza tra Luigi (Gino) Pagliarani e Francesco (Franco) Berto. Lo testimonia il carteggio “Carissimo Francesco Berto. Carissimo Gino Pagliarani" e l’articolo di Berto “Memoria di un incontro, due puer si parlano” pubblicato in Educazione sentimentali e le parole scritte dalla psicoterapeuta e psicosocioanalista Aurelia Galletti: «Pagliarani ci parlò di lui e di Paola tantissimi anni fa. Aveva fatto l’introduzione a Parola di bambino e diceva di aver trovato una persona davvero capace di mettersi in ascolto del puer. Con lui condivideva tante cose».
Leggi tutto: Chi cura chi cura? Un maestro con lo sguardo bambino
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