UNO SGUARDO ATTENTO ALLE VITTIME DI ADULTI PERVERSI
In segnali deboli inviati da atleti abusati si nasconde un appello drammatico
Paola Scalari
Occorre continuare a fare tutto il possibile
per sradicare la piaga degli abusi sessuali sui minori e aprire una via di riconciliazione e di guarigione
in favore di coloro che sono stati abusati.(Papa Francesco)
REPRIMERE GENERA SOLO ULTERIORI PENSIERI CATTIVI,
MA ASSOLVERE CON NONCURANZA ABBANDONA AI MOSTRI INTERIORI.
Lo sport può andare controvento per vivere un'esperienza diversa da quella dove è nata la propria sofferenza.
Paola Scalari
Alcuni ragazzi e ragazze arrivano allo sport, spesso in modo silenzioso, carichi di una sofferenza anche pesante, che ha preso forme nell'età infantile in famiglia o a scuola o nel tempo libero delle amicizie. Storie di solitudine relazionale, ansia da prestazione e successo, rifiuto di se stessi, scatenata aggressività. Se non è attenti tale sofferenza, quando questa irrompe nello sport può aggravarsi in modo drammatico fino a bloccare ogni interesse per lo sport, ogni apertura al fare squadra con conseguente aumento dell'aggressività, ma anche ogni disponibilità a pensare, immaginare, desiderare. Allo sport queste situazioni chiedono di inventarsi come "esperienza alternativa", in modo che i ragazzi e ragazze possano trovare le forze per andare controvento rispetto alloro vissuto di sofferenza.
Insegnare senza essere esperti dei processi socio-affettivi non pare proprio possibile. Se manca questa competenza si ricollegano i problemi di apprendimento unicamente a carenze non rimediabili delle famiglie, a certificazioni di disturbi che isolano i singoli, a «questioni di disciplina» che stigmatizzano senza aiutare. Si tende a separare chi ce la fa e chi no, come se il farcela fosse questione individuale. In realtà, non meno di ieri, a scuola l'attore mobilitante è il gruppo: nell'includere e motivare facendo emergere le risorse di ognuno, nell'escludere e demotivare disperdendo le risorse del singolo. Come porre allora al centro una gruppalità motivante?
La tecnica operativa nell'insegnamento modifica sostanzialmente l'organizzazione di quest'ultimo e il modo di impartirlo ... Essa problematizza in primo luogo l'insegnamento stesso, oltre a favorire l'esplicitazione delle difficoltà e dei conflitti che lo perturbano e lo distorcono.
(Josè Bleger)
Leggi tutto: A.S. - Tutti i ragazzi vanno a scuola con emozioni
I bambini fanno domande poiché non possono rinunciare a comprendere la realtà che li circonda e la realtà che li abita interiormente. Si vedono esclusi dal sapere e desiderano entrare nel caos del mondo, a se stessi e agli altri per dar loro un ordine, conoscere e conoscersi.
È dunque il sentimento di estromissione che muove - in modo naturale - il bisogno di poter dominare l'ignoto attraverso l'anelito verso la conoscenza.
IL GRUPPO E UNA ZATTERA NELLA BURRASCA:
QUALE ADULTO PUÒ TRARRE TUTII IN SALVO?
Comprendere quando gesti e parole dei preadolescenti sono cattiverie senza cattiveria
Paola Scalari
Tu prova ad avere un mondo nel cuore e non riesci ad esprimerlo con le parole. (Fabrizio De André)
DIETRO RAGAZZI CATTIVI
CI SONO CATTIVI EDUCATORI
Allenatori e dirigenti che si misurano con la paura che rende violenti i ragazzi
Paola Scalari
Tu sei l'arco che lancia i figli verso il domani. (Khalil Gibran)
I ragazzi più si sentono soli, senza guida, senza regole, senza stop più sentono crescere dentro di loro l'impossibilità di contenere i sentimenti negativi. In realtà, più o meno consapevolmente, essi cercano chi svolga questa funzione di contenimento e, spesso, "provocano" proprio affinché chi è adulto dica: "Adesso basta!" .
Per essere di aiuto quel confine, però, deve essere posto senza furia, senza mortificazioni, senza brutalità, poiché deve rappresentare l'interesse amorevole verso i ragazzi. Ma bisogna intervenire prima che il tiro sia così alto che quanti comunicano con i ragazzi - a scuola, in famiglia, nello sport ... - perdano la testa e alla violenza rispondano con violenza.
Con passo risoluto il padre di Lorenzo, uomo calvo e possente, si allontana dalla piccola e disadorna sala dove l'allenatore del figlio lo ha convocato. l'uomo sbatte con un colpo secco la porta della palestra e, salito in auto, parte facendo stridere sull'asfalto traslucido le ruote della sua "Giulietta': In macchina rievoca la scena appena accaduta.
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