Scalari: vorrei esplorare la tua esperienza scolastica dal punto di vista professionale. Cosa ti viene in mente?
Fare scuola, essere un maestro, vivere con i bambini ha dato un senso alla mia esperienza lavorativa. Nella mia lunga carriera le storie legate alla mia professione sono davvero tante.
Sono quelle di una esistenza intensamente vissuta e di un'esperienza sempre in evoluzione.
Ora i ricordi fanno affiorare stati d'animo un po' annebbiati dal trascorrere del tempo, calmati dall'età che avanza, resi indolori dalla morte che preannuncia il suo arrivo.
Tuttora però se penso ai miei scolari mi commuovo.
Gli adulti che si occupano della crescita di ragazzi e ragazze, sia all'interno di associazioni sportive sia durante le attività ginniche e ludiche, vorrebbero che essi facessero squadra, cooperassero, sapessero rispettare i compagni. Desiderano cioè creare un collettivo coeso e disciplinato.
Questo però è un sogno che si realizza se tra famiglie, società e tecnici si crea un clima di collaborazione all'insegna del rispetto dei ruoli, delle funzioni e delle posizioni.
Scalari: raccontaci le tue esperienza come maestro
La memoria mi porta lontano nel tempo. Siamo negli anni '50.
Un'aula fredda e umida. Anzi era solo una stanza adiacente ad una stalla. La stufa a legna arde scoppiettando e produce tanto fumo e poco calore. La legna arriva con gli alunni. Ognuno con un ceppo in mano. Allora c'erano tanto freddo e tanta miseria nel polesine, ma la scuola cominciava a diventare un'opportunità per i bambini. Quasi tutti i genitori li facevano frequentare.
Era già una grande novità nell'Italia del dopoguerra ancora analfabeta.
Leggi tutto: Intervista a F. Berto - La classe come luogo di vita
Come intervenire in mondi familiari fragili
In Italia -più che altrove- la disuguaglianza è trasmessa per via intergenerazionale. Questa catena che lega in modo problematico genitori e figli si può interrompere investendo in politiche educative a sostegno dei nuclei più fragili.
Le esperienze pomeridiane alle quali è dedicata l'inchiestanelle quali i ragazzi sono aiutati in gruppo a crescere e le loro famiglie ad acquisire fiducia e competenze - sono un dispositivo cruciale in questa direzione. L'articolo intende argomentare perché il codice educativo sia il cuore di ogni intervento di tutela e sostegno dei minori e delle loro famiglie.
Fare psicoterapia è il mio lavoro principale. È quindi l'attività professionale che, con continuità, porto avanti da metà degli anni '70. Tuttavia, ascoltando i pazienti nel lettino, ho sempre pensato che fosse importante aiutare i bambini a crescere, maturare ed evolvere.
intervista di Paola Scalari al Maestro Francesco Berto
Scalari: Francesco, il tuo essere stata un alunno in che modo ha contribuito al tuo divenire un maestro?
Sono stato sia un alunno bravo che un alunno ritenuto incapace. Quindi ho vissuto sulla mia pelle sia la fatica del Lodevolissimo che l'angoscia del Sei un allievo senza nessuna competenza.
E ho capito che entrambe queste posizioni fanno stare male.
Così la mia scuola è una scuola senza giudizi. Ognuno dà per quel che è capace e tutto ciò che viene prodotto ha un suo valore.
Leggi tutto: Intervista a F. Berto - Questa scuola s'ha da fare
Intervento pubblicato nel Libro
di Paola Scalari
Operare nell'ambito dell'affido e della solidarietà familiare significa tenere a mente più contesti e questo comporta avere una conoscenza della dinamica intergruppale e intragruppale. Proprio per questo ogni professionista che si occupa delle famiglie affidatarie avverte l'utilità di poter sviluppare la conoscenza delle vicissitudini emotive che attraversano sia il processo collettivo sia le strutture vincolari che collegano più gruppi. La supervisione-formazione è quindi fondamentale che avvenga in un gruppo coordinato da un esperto che sappia integrare il sapere sull'affido familiare, quale espressione di una genitorialità sociale, con il sapere sulle dinamiche dei gruppi, quale conoscenza dei meccanismi interpersonali.
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