Francesco Berto – Paola Scalari
I professori l'avevano sentenziato un delinquente. E non avevano tutti i torti, ma non è un motivo per levarselo di torno.
(da Lettera ad una professoressa)
Maestro, voglio scrivere giusto per farti conoscere quello che ho in testa.Il mio maestro mi ha insegnato a pensare.
(da In classe con la testa)
Gli anni sessanta aprivano a nuove visioni della vita sociale. Il clima culturale faceva sentire la possibilità di avviare importanti cambiamenti. Queste trasformazioni, per chi si sintonizzò con passione su quel sentire innovativo, vennero spontanee. Nascevano idee per rendere la scuola fabbrica di evoluzioni, trasformazioni, cambiamenti. Credemmo in una scuola alternativa, luogo educativo di tutti e per tutti. Tra i banchi di scuola sognammo di costruire un mondo migliore.
Conoscere i principi fondamentali della psicoanalisi e del metodo che con una sua tecnica ha lo scopo di promuovere variazioni interne ed esterne nella persona credo sia importante non solo per gli psicoanalisti, ma anche per i medici in generale, per gli educatori, e per tutti quelli che in qualche modo "esercitano la psicologia" come ad esempio devono fare i genitori.
(Heinrich Racker)
Sono una psicoterapeuta e psicosocioanalista.
Lavoro quindi con i pazienti condividendo con loro quell'affascinante storia scritta a quattro mani che, attraverso la relazione, permette di guarire le ferite dell'anima, le sofferenze dell'infanzia e i drammi esistenziali.
Figli smarriti, bambini trascurati, giovanetti incompresi, piccoli abusati psichicamente e mentalmente mi hanno parlato da quel lettino -anche se da dentro dei corpi adulti- di quanto fosse stato drammatico non avere accanto nessuno desideroso di prestare ascolto alle loro tribolazioni.
UNO SGUARDO ATTENTO ALLE VITTIME DI ADULTI PERVERSI
In segnali deboli inviati da atleti abusati si nasconde un appello drammatico
Paola Scalari
Occorre continuare a fare tutto il possibile
per sradicare la piaga degli abusi sessuali sui minori e aprire una via di riconciliazione e di guarigione
in favore di coloro che sono stati abusati.(Papa Francesco)
Insegnare senza essere esperti dei processi socio-affettivi non pare proprio possibile. Se manca questa competenza si ricollegano i problemi di apprendimento unicamente a carenze non rimediabili delle famiglie, a certificazioni di disturbi che isolano i singoli, a «questioni di disciplina» che stigmatizzano senza aiutare. Si tende a separare chi ce la fa e chi no, come se il farcela fosse questione individuale. In realtà, non meno di ieri, a scuola l'attore mobilitante è il gruppo: nell'includere e motivare facendo emergere le risorse di ognuno, nell'escludere e demotivare disperdendo le risorse del singolo. Come porre allora al centro una gruppalità motivante?
La tecnica operativa nell'insegnamento modifica sostanzialmente l'organizzazione di quest'ultimo e il modo di impartirlo ... Essa problematizza in primo luogo l'insegnamento stesso, oltre a favorire l'esplicitazione delle difficoltà e dei conflitti che lo perturbano e lo distorcono.
(Josè Bleger)
Leggi tutto: A.S. - Tutti i ragazzi vanno a scuola con emozioni
IL GRUPPO E UNA ZATTERA NELLA BURRASCA:
QUALE ADULTO PUÒ TRARRE TUTII IN SALVO?
Comprendere quando gesti e parole dei preadolescenti sono cattiverie senza cattiveria
Paola Scalari
Tu prova ad avere un mondo nel cuore e non riesci ad esprimerlo con le parole. (Fabrizio De André)
REPRIMERE GENERA SOLO ULTERIORI PENSIERI CATTIVI,
MA ASSOLVERE CON NONCURANZA ABBANDONA AI MOSTRI INTERIORI.
Lo sport può andare controvento per vivere un'esperienza diversa da quella dove è nata la propria sofferenza.
Paola Scalari
Alcuni ragazzi e ragazze arrivano allo sport, spesso in modo silenzioso, carichi di una sofferenza anche pesante, che ha preso forme nell'età infantile in famiglia o a scuola o nel tempo libero delle amicizie. Storie di solitudine relazionale, ansia da prestazione e successo, rifiuto di se stessi, scatenata aggressività. Se non è attenti tale sofferenza, quando questa irrompe nello sport può aggravarsi in modo drammatico fino a bloccare ogni interesse per lo sport, ogni apertura al fare squadra con conseguente aumento dell'aggressività, ma anche ogni disponibilità a pensare, immaginare, desiderare. Allo sport queste situazioni chiedono di inventarsi come "esperienza alternativa", in modo che i ragazzi e ragazze possano trovare le forze per andare controvento rispetto alloro vissuto di sofferenza.
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