Eravamo giovani psicologi, psichiatri, educatori, infermieri. Abbiamo conosciuto Franco Basaglia durante oceaniche assemblee studentesche. O meglio, abbiamo intercettato il pensiero di questo rivoluzionario psichiatra. Volevamo ripensare alla cura della malattia mentale. Da lì in poi nella rappresentazione del paziente nulla poté più essere uguale a prima.
Avevamo capito che il pazzo non esiste se non come esito del contesto nel quale vive e viene curato. E situazioni prive di umanità rendono il malato cronico. Relazione, empatia, dono della parola, conversazione, gruppo di discussione, riconoscimento erano gli strumenti della cura. E non possono che esserlo.
(...)
Leggi tutto: Inserto n. 9 - Prima della malattia c’è la persona con i suoi legami
Di Angela Bisceglia
Non gli si può dire niente che subito pianta il muso e fa l’offeso. Per non parlare di quando perde, ad un gioco o ad una partita. Come fargli capire che non si può offendere per qualunquecosa vada storta?
Sin da piccoli, i bambini devono imparare che non si può dominare sempre su tutto e tutti, che il mondo non gira intorno a loro e che la sconfitta fa parte della vita: solo così diventeranno abili a sopportare le varie contrarietà che inevitabilmente capiteranno e non si offenderanno per un nonnulla. È il parere della psicologa e psicoterapeuta Paola Scalari.
Ci sono bambini per natura più vulnerabili, più sensibili alle critiche e quindi più permalosi; di quelli che, appena li si ‘tocca’, non riescono a sopportare l’urto e subito reagiscono offendendosi.
ESTRATTO DA: atti del CONGRESSO NAZIONALE COIRAG - 2017
L'amore è un prestito ipotecario fatto su un futuro incerto e imperscrutabile. (Zygmunt Bauman)
Ti indicherò un filtro amoroso senza veleni, senza erbe, senza formule magiche: se vuoi essere amato, ama. (Seneca)
Amatevi, ma non tramutate l'amore in un legame. Lasciate piuttosto che sia un mare in movimento tra le sponde opposte delle vostre anime. (Kahlil Gibran)
Intrecci familiari
Nell'Associazione Ariele psicoterapia - di cui faccio parte - sosteniamo la ricerca sul gruppo familiare attraverso l'analisi dei vincoli consci ed inconsci che legano tra di loro i suoi componenti.
La teoria del vincolo, così come è stata elaborata dallo psicoanalista argentino Enrique Pichon Riviere, dunque, è il riferimento teorico che ci orienta nell'operatività clinica.
Far funzionare il cerchio con i colleghi
Oltre la trappola del gruppo bugiardo
Far funzionare il cerchio con i colleghi per capire, scoprire, ideare appare oggi - come detto nel primo articolo - l'unica via d'uscita per contrastare la demotivazione personale, l'impotenza istituzionale e la povertà storica che poggiano sulla sfìlacciatura dei legami.
Far nascere gruppi pensanti
L'integrazione di pensieri ed emozioni
Un gruppo non è un agglomerato di persone.
La concezione gruppale la si acquisisce approfondendo la teoria e formandosi sul campo attraverso percorsi di apprendimento sulla tecnica utili a imparare come lavorare con i gruppi umani che sempre sono sia causa di malattia sia risorsa per la salute di ogni persona.
I legami, problema della società oggi
Il gruppo, antidoto alla crisi dei legami
Il gruppo può svolgere il ruolo di una specie di organizzatore sociale di spazi di esperienza ... [Questi] appaiono come un momento pratico per eseguire e successivamente elaborare un'idea di cambiamento.
I nostri tempi sono caratterizzati da una grande complessità e questo sfondo sociale rende vulnerabile ogni essere umano esposto a travolgenti incertezze e ad accelerate trasformazioni.
| |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
© 2010-2020 MdR per Paola Scalari - p.iva 03025800271 - c.f. SCLPLA52L49L736X | Cookies e Privacy Policy