Non sospendere mai l'azione educativa
a fianco dei ragazzi più difficili
Paola Scalari
LA CONDIVISIONE DI UN COMUNE OBIETTIVO PUÒ BLOCCARE IL DRAMMA DEI RIGURGITI EMOTIVI TRA ADULTI
Se gli adulti non la governano la forza del loro gruppo si incanala in percorsi distruttivi
Quando più persone si riuniscono in un luogo generano un clima denso, spesso, odoroso, pregno del loro
essere e del loro sentire. Nel cerchio, infatti, si va via via creando un'atmosfera che è dovuta alla consistenza dei corpi che si toccano, sfiorano, respingono e alla densità delle parole che si accavallano, si scontrano, si fondano. La pelle trasuda emozioni e il verbale veicola sentimenti. Il gruppo diventa così un'entità materiale autonoma, un corpo compatto, una presenza indipendente che dà forma ai vissuti che si intrecciano tra coloro che si incontrano.
OGNUNO CERCA SEMPRE QUALCOSA NELL'AGIRE SOCIALE: QUALCOSA PER GLI ALTRI, MA ANCHE IL PIACERE DI VIVERE
Ritrovarsi con altri anche per riprendere contatto con le proprie emzioni
Nel mondo attuale l'incontrarsi tra più persone rappresenta la strada maestra per realizzare qualsiasi impresa. Desideri, sogni, speranze, progettualità spingono le persone a costituire dei gruppi di lavoro. Uomini e donne si uniscono perché sperano di realizzare ciò che da soli sanno non potrebbero mai raggiungere.
Mettere al mondo una squadra sportiva non basta
Stare insieme è un valore quando un maschio e una femmina si scambiano promesse, amore, progetti volendo diventare una famiglia. Nell'unione delle differenze di genere concepiscono ciò che non era. n figlio è dunque il rappresentante della progettualità comune.
Un figlio in tempo di crisi. Una opportunità per "reinventare la vita"
Intervista alla psicoterapeuta Paola Scalari
La "rappresentazione" della parola ha subito una modifica epocale a partire dalla diffusione della contraccezione e dalla legge sulla interruzione volontaria di gravidanza: oggi un figlio è quasi sempre scelto. Nella società attuale però la famiglia cambia e con essa l'educazione dei figli, ma ciò che resta fondamentale è il rispetto tra genitori, anche da separati, e tra adulti che fanno parte della stessa comunità familiare o educativa.
Chi si cura del far gruppo tra gli aduli nelle nostre società sportive? Non si può dare per scontato che gli adulti sappiano già far gruppo solo perché adulti, anche perché ogni nuova esperienza chiede di misurarsi da capo con il far gruppo. In fondo, ogni gruppo è una storia a parte. Come dire che gruppo si è chiamati a nascere ogni giorno, affrontando ostacoli e incomprensioni, ma soprattutto raccordando idee, passioni e competenze.
Per i ragazzi il vedere adulti che danno vita a un'associazione organizzata, democratica e capace di apprendere dagli errori, è intravvedere anche per loro la possibilità di fare gruppo. Ma, di nuovo, cosa vuol dire animare un gruppo di adulti o a far interagire tra di loro diversi mondi adulti?
Gli adulti che accompagnano la crescita atletica dei ragazzi costituiscono un cerchio attorno a ogni atleta e, tutti assieme, racchiudono con amorevolezza e dedizione ogni squadra. Questa circonferenza è costruita attraverso i legami che connettono educatori, allenatori e genitori in funzione di un obiettivo comune.
Scalari: vorrei esplorare la tua esperienza scolastica dal punto di vista professionale. Cosa ti viene in mente?
Fare scuola, essere un maestro, vivere con i bambini ha dato un senso alla mia esperienza lavorativa. Nella mia lunga carriera le storie legate alla mia professione sono davvero tante.
Sono quelle di una esistenza intensamente vissuta e di un'esperienza sempre in evoluzione.
Ora i ricordi fanno affiorare stati d'animo un po' annebbiati dal trascorrere del tempo, calmati dall'età che avanza, resi indolori dalla morte che preannuncia il suo arrivo.
Tuttora però se penso ai miei scolari mi commuovo.
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