Con "le scuole chiuse" possiamo correre il rischio di supplire all"assenza di scuola replicando il modello di scuola sbagliato. Puntare alla "nozione" in assenza della relazione fisica. Invece no. Educare è un'altra cosa.
Un mondo in rapida evoluzione affatica ed impegna tutte le figure educative che desiderano accompagnare bambini e ragazzi nel loro percorso evolutivo. Per nessuno è facile soffermarsi a riflettere su cosa stia succedendo dentro e fuori casa poiché la violenza immotivata, i soprusi orribili, i delitti mostruosi stanno divenendo una notizia che non fa più notizia.
Il mondo sembra essere sempre più pericoloso e la miglior difesa a questa minaccia del senso umano pare essere la negazione di quanto sta accadendo.
È dunque urgente sostituire all'indifferenza la consapevolezza.
Le persone sia grandi sia piccole si rivelano mostri cattivi, folli, barbari.
Le nuove tecnologie stanno cambiano il modo di comunicare delle nuove generazioni, e quando si modifica la modalità comunicativa si trasforma tutta la società.
È stato così con l'avvento della parola, della scrittura, dei media, della televisione e infine oggi è così con la Rete. Nella iper-complessità aperta dalle autostrade della comunicazione i bambini e i ragazzi però rischiano di smarrirsi. Ci vuole allora un surplus di educazione.
Divenire se stessi
Diventare una persona. Essere capaci di stare dentro alla propria pelle. Avvertire nel mutare del tempo il senso di continuità. Transitare dalla vita gruppale alla solitudine esistenziale. Aprirsi alla ricerca della propria unica ed originale identità. Stare con gli altri senza sentire minacciata la propria individualità. Sono questi i movimenti emotivi che ogni figlio affronta per uscire dal bozzolo domestico e trovare il modo di svincolarsi, affermarsi ed esistere.
Educare diventa sempre più un'impresa impegnativa.
La tendenza attuale, proprio a causa della complessità che è necessario affrontare per portare a termine il processo di aiuto alla crescita delle nuove generazioni, è quella di semplificare la questione. Si propagandando allora facili soluzioni che prevedono l'assunzione di tecniche di condizionamento, esercizi da applicare, prescrizioni da seguire. Oggi si rischia quindi di banalizzare il divenire ed essere persone che sappiano agire come testimoni della maturità adulta.
I genitori smarriti sono mariti e mogli che hanno costituito una coppia basata su pensieri illusori e che, persi nelle loro vane chimere, vivono eternamente arrabbiati ed insoddisfatti.
Boicottano chiunque voglia far loro comprendere che la vita non è come la credono.
Rifuggono la ricerca della verità e rimangono sempre degli infanti privi delle parole per narrarsi la vita.
Evitano la presa di coscienza scansando ogni processo di crescita che richiede di abbandonare la posizione precedente per far propria, attraverso delle inevitabili crisi, la trasformazione necessaria allo sviluppo identitario.
Lo smarrimento di un genitore negligente, trascurante, maltrattante ed incompetente è perciò dovuto all'impossibilità di poter vivere il lutto depressivo che lo porrebbe di fronte ai suoi limiti. La consapevolezza dei propri errori viene costantemente oscurata da una paranoia dilagante che colpisce figli, coniuge, parenti, operatori, società. Un persistente senso di ingiustizia copre la tristezza che l'utente avvertirebbe se lasciasse le proprie fantasie di eterna vittima sofferente ed innocente.
| |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
© 2010-2020 MdR per Paola Scalari - p.iva 03025800271 - c.f. SCLPLA52L49L736X | Cookies e Privacy Policy